Curiosità

Come scegliere un cane in canile

I consigli dell'educatore per adottare un cane in canile scegliendolo con consapevolezza e criterio

Alessandro Moscati

Ultimo aggiornamento: 18 Giugno 2012 | 9 minuti di lettura

Nell'articolo precedente abbiamo analizzato come orientarci responsabilmente nella scelta di un cucciolo di razza proveniente da un allevamento.
Ora, invece, ci dedichiamo all’approccio che dovremmo avere quando decidiamo di prendere un cane di canile (di razza o meticcio).
Gli aspetti da tenere in considerazione sono vari, il carattere, l’età, il sesso e la taglia.
Come per la scelta di un cucciolo di razza, è importante dirigere la nostra decisione sulla base del nostro stile di vita, per fare in modo che il nostro amico si possa integrare meravigliosamente bene all’interno della nostra famiglia: se siamo dei tipi attivi è meglio scegliere un cane che abbia le nostre stesse necessità; se siamo particolarmente pigri sarà meglio adottare un cane calmo e tranquillo, e cosi via.

INNAMORARSI "A PRIMA VISTA"

A volte capita di innamorarsi a prima vista di un cane. Ed è un’emozione bellissima, in quanto connaturata nella nostra natura di essere umani. Tra le decine o centinaia di ospiti di un canile, è solo lui/lei che ci ha colpito così profondamente tanto da non farci avere dubbi sulla scelta. Di lui/lei però, al di là del ‘colpo di fulmine’, non conosciamo affatto né il carattere i comportamenti da esso derivanti e derivati: un’incognita che potrebbe mettere a dura prova la nostra futura e duratura convivenza con il quadrupede.
Pertanto, l’innamoramento va bene, ma è comunque consigliabile verificare che esista tra voi e il prescelto quel minimo comun denominatore che potrà assicurare un’alleanza stimolante, funzionale e valida per sempre.
Per questo in ogni canile ci sono dei volontari e degli educatori che conoscono il carattere e il modo di comunicare di ogni cane ospitato. Farci aiutare da loro nella scelta non solo è giusto, ma è opportuno e conveniente.
Ricordiamo che il primo obbiettivo degli operatori, oltre a quello di far adottare il cane, è soprattutto l’evitarne il rientro in canile, evento che causerebbe forte stress per il nostro amico a 4 zampe: seguire il loro consiglio ci potrà quindi aiutare a scegliere il cane più adatto a noi.
Anche per questo, laddove è possibile, sarebbe buona cosa accordarsi con gli operatori per favorire almeno due o tre incontri prima di portare il nostro futuro amico a casa.
Il cane in una gabbia, infatti, è spesso del tutto ignaro di quali siano i comportamenti che ci aspettiamo da lui, quelli che riteniamo giusti o castighiamo come sbagliati… diamogli la possibilità di apprenderli assumendocene noi la responsabilità.
Per questi motivi non abbiate fretta: una passeggiata insieme, un pasto, un’ora passata a coccolarlo racconteranno al cane molto di voi e a voi molto di lui e porranno le basi per un sodalizio duraturo.

Cane in canile


QUANDO LA SCELTA CADE SU UN CUCCIOLO

Nei canili non sono ospitati solo cani adulti ma ci sono anche tanti cuccioli. Fa parte della nostra biologia di umani essere inteneriti da un batuffolo di pelo un po’ dinoccolato e con gli occhioni grandi. Se la nostra scelta cade su di un cucciolo è bene prepararsi: per quanto piccolo e maneggevole ci appaia a prima vista, relazionarsi con lui sarà molto impegnativo!
Qualsiasi cucciolo lo è, e per tutta una serie di motivi: socializzazione, insegnamento dei bisogni fuori casa, distruzione, inibizione del morso, condotta al guinzaglio, richiesta di attenzioni, ecc.
Ovviamente molti preferiscono di gran lunga questa scelta, sia perché il cucciolo è carino, sia perché c’è la credenza del “lo cresco come voglio io”, il che mi trova anche d’accordo, purché viva in un ambiente calmo, sereno, allegro e ricco di stimoli e soprattutto cresca con un proprietario che possegga gli strumenti adatti a spiegare al cane come maturare.
Molto spesso un cucciolo di canile, oltre a questi normali comportamenti e necessità più o meno gestibili, non ha avuto l’opportunità di vivere accanto alla mamma dalla quale è stato staccato in un'età cruciale per la sua crescita (prima dei 60 giorni).
Di conseguenza come rapportarsi al mondo è per lui un’incognita: ne consegue che il mondo non potrà che conoscerlo attraverso di noi.
Le mamme canidi, infatti, nei primi mesi di vita insegnano alla prole a gestire le emozioni, a imporsi dei limiti e ad assumere comportamenti corretti. In pratica forniscono ai propri cuccioli gli strumenti per relazionarsi con l’esterno in maniera funzionale.
Nel caso di un’adozione di un cucciolo spetterà a noi assumere questo importante ruolo.
Per cui, in caso di una prima esperienza, consiglio sin dai primi giorni di farsi assistere da un esperto (educatore), che possa aiutarci ad impostare una corretta relazione, perché, soprattutto nei primi mesi, un cucciolo ha bisogno di messaggi chiari, coerenti e che per lui siano comprensibili e significativi.
Facciamo uno sforzo in più per adeguarci al suo modo di pensare. Non affidiamoci solo al nostro affetto e al nostro istinto: quello che vogliamo insegnargli è certamente valido, ma senza gli strumenti di comunicazione adeguati del tutto inefficace potrebbe essere il nostro modo di chiedere e ‘parlare’.


QUANDO LA SCELTA SI INDIRIZZA VERSO UN CANE ADULTO


Un cane adulto ci elimina tutta una serie di problemi, in quanto il suo carattere e le sue conoscenze sono in parte già acquisite, il che non vuol dire non modificabili, ma certamente possiamo avere una buona idea di chi abbiamo dinanzi. Quindi preferire un cane che si mostri socievole e allegro ci risparmierà sicuramente un bel po’ di fatica nella gestione quotidiana.
Ma anche adottare un cane con una serie di problematiche legate al suo passato può renderci orgogliosi: avremo l’opportunità di restituirgli una vita che ogni essere vivente ha il diritto di vivere. È una scelta profondamente ammirevole, purché sia effettuata con cognizione di causa e si sia dotati di tanta pazienza, amore e anche di qualche nozione cinofila di base. Indubbiamente in questo caso l’impegno che dovremmo avere sarà costante e faticoso, ma ricco di soddisfazione.
Se la nostra scelta si è indirizzata verso un cane adulto, dobbiamo in ogni caso prevedere un periodo di assestamento, simile a quello che incontreremmo con un cucciolo. Nessuno conosce in maniera dettagliata il vissuto del nostro cane e noi non possiamo sapere con certezza in che modo possa reagire in determinate situazioni.
L’esperienza maturata potrebbe essere insufficiente a confronto di quella ricca di stimoli e varietà in cui lo portiamo a vivere.
Un cane che abbia vissuto molta parte della sua vita in canile potrebbe aver sviluppato delle paure che non ci aspettiamo e che non sempre è possibile prevedere: rumori improvvisi, camion della spazzatura, scale mobili, grida di bambini.
Chiaramente non è detto che sia sempre così: ci sono cani che pur avendo vissuto traumi, abbandoni, o essendo cresciuti in una gabbia, sono per natura fiduciosi e pronti a lanciarsi nella nuova esperienza di vita con noi senza alcun problema.
Anche in questo caso fondamentale sarà il contributo dei volontari e degli operatori nel raccontarci di lui/lei.
Per questi ed altri ‘imprevisti’ vale il discorso che è stato fatto per i cuccioli: starà a noi avere il cane al nostro fianco indicandogli con un linguaggio comprensibile l’approccio conveniente e la corretta reazione da tenere. Molte volte diamo per scontato che, in quanto adulto, si comporterà automaticamente in modo educato. Non è sempre così: il comportamento del nostro cane somiglierà tanto più al comportamento che desideriamo quanto più avremo pazienza con lui nello spiegargli che cosa, a nostro avviso, può o non può fare.

ALTRE COSE CHE DIAMO PER SCONTATE

- Diamo per scontato che un cane ‘salvato’ dal canile ci amerà e ci sarà riconoscente perché noi siamo i suoi salvatori. Non è proprio così: il nostro cane non ci sarà riconoscente solo perché l’abbiamo tolto da una gabbia, ma lo sarà se sapremo costruire una buona relazione con lui, basata sul rispetto, l’affetto, la reciproca comprensione.
- Diamo per scontato che i cani siano più felici se hanno accesso ad una vita sessuale come la intendiamo noi. Non è proprio così: in molti canili la castrazione e la sterilizzazione sono obbligatorie e mi trovo d’accordo, in quanto aiutano a tenere sotto controllo il randagismo e diminuiscono in modo esponenziale la competitività tra cani dello stesso sesso, evitando le fughe legate al periodo dell’accoppiamento.
Inoltre, diminuiscono notevolmente la probabilità di sviluppo dei tumori (utero, mammelle, prostata, ecc.) senza influire sul carattere del cane.
- Diamo per scontato che un cane di canile abbia bisogno di più affetto per bilanciare l’affetto che gli è stato negato. Non è proprio così: il cane preso in un canile ha sì bisogno di amore, ma soprattutto di trovare un partner calmo e sicuro di sé a cui affidarsi e non un individuo iper-ansioso che cerca di proteggerlo perché nella sua vita c’è stato qualcosa di mancato.
- Diamo per scontato che il cane di canile abbia subito dei traumi in passato impossibili da superare. Non è proprio così: ci sono alcuni comportamenti associati ad eventi traumatici, ma non bisogna per questo giustificarli e subirli passivamente con rassegnazione, bensì lavorare per affrontarli e superarli.

Tutti entriamo in una relazione carichi delle esperienze avute; aggrovigliarci a ripercorrerle non porta a niente... Dimentichiamo Freud e consideriamo il passato del nostro amico a 4 zampe come la ricchezza di un individuo che si allea con noi per costruire insieme il nostro futuro.
Se terremo presente e faremo tesoro di tutte le cose fin qui descritte, la relazione che riusciremo a stabilire con un cane a cui abbiamo deciso di offrire una seconda chance per tutto il resto della sua vita, ci regalerà emozioni ed esperienze uniche e preziose. Perché saremo davvero tutto per lui/lei, e se sapremo essere chiari, coerenti, dolci e pazienti, il nostro amico saprà ringraziarci di questa fiducia accordatagli ogni giorno, in ogni attimo della nostra vita con lui. E vivere accanto a un cane felice è quanto di più bello ci possa capitare nella vita.


Alessandro Moscati
Responsabile Educatori “Dog Impact”
Staff Just Married (with) Dog
www.dogimpact.it
e-mail info@dogimpact.it
Telefono 333 8665969
 

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