La sterilizzazione del cane
La sterilizzazione impedisce al cane di riprodursi, ha conseguenze favorevoli per la sua salute e previene alcuni problemi comportamentali
La sterilizzazione chirurgica consiste nell’asportazione delle gonadi dell’animale (
testicoli nel maschio,
ovaie nella femmina) per renderlo
sterile e
impedirne la riproduzione.
Essa assume un’importanza fondamentale per prevenire
gravidanze indesiderate, impedire la nascita di
cuccioli non voluti e contribuire a limitare il numero di
animali abbandonati, che affollano rifugi e canili e alimentano il fenomeno del randagismo. Ma la sua utilità va oltre questi importanti obiettivi: la ricerca medica veterinaria ha infatti dimostrato che la
gonadectomia ha importanti conseguenze favorevoli per la
salute degli animali e per la prevenzione di alcuni
problemi comportamentali del cane; inoltre, previene la diffusione delle
malattie infettive che si trasmettono con
l’accoppiamento.
L’intervento chirurgico di sterilizzazione è una procedura poco invasiva, sicura e ben tollerata dal cane, anche grazie all’impiego abituale di
anestetici e
analgesici moderni ed efficaci. Trattandosi comunque di un intervento chirurgico in
anestesia generale, l’animale viene preventivamente sottoposto ad un’accurata
visita clinica per verificare che non esistano controindicazioni alla procedura.
In alcuni soggetti, in base all’
età e alle condizioni di
salute, possono essere necessari alcuni
esami pre-operatori (esami del sangue, delle urine, radiografie ecc.).
LA STERILIZZAZIONE DEL MASCHIO
Consiste nell’
asportazione dei testicoli (
orchiectomia). È un intervento
poco invasivo, in genere comporta una piccola incisione della cute anteriore della borsa scrotale, dalla quale vengono fatti fuoriuscire i testicoli da asportare. Dopo aver allacciato i vasi sanguigni e il dotto deferente, i testicoli vengono asportati.
L’incisione cutanea viene generalmente richiusa con pochi
punti di sutura, da asportare dopo circa dieci giorni. In alcuni casi, lo scroto può gonfiarsi i primi giorni dopo l'intervento per la presenza di siero; se il cane è sessualmente immaturo al momento della sterilizzazione, lo scroto si appiattisce gradualmente con la crescita, mentre permane il residuo di cute scrotale nei cani maturi. È consigliabile evitare
attività eccessivamente vivaci i primi giorni dopo l'intervento. Per evitare che il cane
si lecchi, può essere necessario applicare un collare "Elisabetta".
La sterilizzazione viene generalmente consigliata all’età di
8-10 mesi circa, ma può essere effettuata a qualunque
età (dopo le 8 settimane), anche nei
cani anziani, in assenza di controindicazioni anestesiologiche. I vantaggi per la
salute dell'animale sono gli stessi indipendentemente dall'
età della castrazione.
La castrazione del cane maschio permette di prevenire alcune comuni
patologie prostatiche (iperplasia prostatica benigna, prostatiti), alcuni tipi di
ernie, i
tumori delle ghiandole anali, le
malattie infettive a trasmissione sessuale e, naturalmente, le patologie e i
tumori testicolari.
Inoltre, riduce la comparsa di comportamenti negativi, quali la
marcatura del territorio con l’urina, l’interesse per le femmine in calore e la conseguente
tendenza alla fuga,
l’aggressività verso altri cani e
l’
ululare e il
latrare eccessivi. La sterilizzazione non influenza invece
il carattere,
la vitalità e
il peso del cane; un cane sterilizzato
ingrassa se viene alimentato in maniera eccessiva, non per effetto dell’intervento.
LA STERILIZZAZIONE DELLA FEMMINA
Consiste nell’asportazione chirurgica delle sole ovaie (
ovariectomia) oppure delle ovaie e dell’utero insieme (
ovarioisterectomia).
L’ovariectomia è la tecnica di sterilizzazione più diffusa in Italia e nella maggior parte dei paesi europei, mentre
l’ovarioisterectomia viene preferita negli Stati Uniti. Studi recenti hanno tuttavia mostrato che non vi sono differenze significative tra le due tecniche per quanto riguarda l'incidenza a lungo termine di
problemi urogenitali, quali
endometrite (infiammazione dell’utero),
piometra (accumulo di pus nell’utero) e
incontinenza urinaria. Poiché l’ovarioisterectomia è un intervento più
invasivo, di maggiore durata e associato a un maggior rischio di complicazioni post-operatorie, l'ovariectomia dovrebbe essere considerato l'intervento di sterilizzazione di prima scelta nella cagna sana. L’ovarioisterectomia è invece indicata in presenza di
patologie uterine.
La sterilizzazione della cagna è un intervento più
invasivo rispetto a quello del cane maschio, tuttavia le tecniche chirurgiche e anestesiologiche attuali comportano un grado minimo di rischio e di disagio per l’animale. L'intervento si effettua in
anestesia generale e comporta una breve incisione sulla linea mediana della cute e dei sottostanti strati che compongono la parete addominale (
laparotomia), l’esposizione delle ovaie, l'allacciatura con fili chirurgici dei vasi sanguigni ovarici e l’asportazione di entrambe le gonadi. La parete addominale viene di seguito suturata con alcuni
punti di sutura, che vanno rimossi dopo 10 giorni. Generalmente, è indicata l'applicazione di un collare "Elisabetta" per evitare che il cane
si lecchi.
L’ovariectomia si effettua in genere all’età di
6 mesi circa, affinché si realizzino gli importanti effetti positivi sulla
salute della cagna. Se effettuata
prima del primo calore, la sterilizzazione
previene infatti
i tumori della mammella, una condizione molto frequente e seria nella cagna. Se effettuata
dopo il primo calore l’incidenza dei
tumori mammari sale al 7% e
dopo il secondo calore aumenta al 25%; dopo i 2,5 anni l'intervento non comporta più alcun beneficio rispetto al rischio di
tumori mammari.
La sterilizzazione, a qualunque
età sia effettuata, evita poi l’insorgenza delle
patologie uterine, in particolare
infezioni (
endometrite,
piometra) e
tumori (piuttosto rari). Inoltre, cessa l’attrazione esercitata sul maschio
durante il calore.
Come per il cane maschio, non si verificano alterazioni della
personalità o dell’
appetito. La tendenza ad ingrassare della cagna sterilizzata, dovuta a un modico rallentamento del metabolismo, può essere facilmente contrastata con una regolare
alimentazione e
dell'
attività fisica.
Esiste una possibilità, stimata intorno al 5-20%, che la cagna sviluppi
incontinenza urinaria (perdita di urina) dopo la sterilizzazione, anche a distanza di anni, e ciò sembra essere influenzato da fattori quali
razza,
peso corporeo,
fattori ormonali e dalla posizione anatomica della
vescica nell'addome (il rischio di incontinenza è maggiore nelle cagna con vescica pelvica, cioè in posizione posteriore). L’incontinenza urinaria può tuttavia essere efficacemente trattata.
Nella
cagna matura, è preferibile non effettuare la sterilizzazione
durante il calore per un maggiore rischio di
emorragia; l'intervento dovrebbe essere effettuato in fase di
anestro, cioè due mesi circa dopo il termine del calore.
LA STERILIZZAZIONE PRECOCE
Attualmente, alcune scuole di pensiero, soprattutto americane, consigliano la cosiddetta
sterilizzazione precoce dei cuccioli e dei gattini, effettuata cioè all'età di
2 mesi circa (6-14 settimane), soprattutto ai fini di un più efficace controllo della popolazione canina e felina. Non sembrano esserci differenze significative, per la maggior parte degli
aspetti sanitari e
caratteriali considerati, tra sterilizzazione
precoce e
tardiva, fatta eccezione per un maggior rischio di
incontinenza urinaria nelle cagne sterilizzate prima dei tre mesi d’
età; tuttavia, alcuni effetti a lungo termine devono essere ancora approfonditi.
LA STERILIZZAZIONE CHIMICA
Un'alternativa farmacologica alla sterilizzazione chirurgica del cane è costituita dalla
deslorelina, un farmaco che induce un'
infertilità temporanea e reversibile nell'animale. Il farmaco può essere somministrato a cani maschi sani, sessualmente maturi e solo sotto controllo veterinario. Agisce bloccandolo la produzione del
testosterone, inibendo quindi il desiderio di accoppiarsi e la produzione di spermatozoi. La deslorelina è contenuta in una piccola
capsula che viene iniettata con una siringa sotto la cute del collo.
L’infertilità indotta dal farmaco inizia
6 settimane dopo l'impianto e dura almeno sei mesi. Durante questo periodo, un eventuale accoppiamento non può indurre la gravidanza nella femmina.
Dopo i sei mesi, e in alcuni casi anche più tardi, il cane riacquista la fertilità. Somministrando il prodotto ogni sei mesi,
l'infertilità viene mantenuta. Il farmaco non sembra avere
controindicazioni o indurre
effetti collaterali.
Non è necessario asportare l'impianto una volta esaurito l'effetto. Il farmaco è in alcuni casi utilizzato nei cani con problemi di
aggressività, sfruttando la riduzione dell'ormone maschile.
GLI ANTICONCEZIONALI
Esistono
prodotti anticoncezionali in grado di
inibire il calore della cagna. Si tratta di analoghi del progesterone che si somministrano attraverso
iniezioni periodiche. Il ricorso a questi farmaci è però controverso, poiché sono stati associati a un rischio elevato di indurre
infezioni all'utero o
tumori mammari.
La loro somministrazione richiede inoltre molte
precauzioni, infatti non devono essere somministrati nelle
femmine gravide e mai
prima o durante il calore.
Esistono anche anticoncezionali che possono essere somministrati per
via orale e che comportano minori
effetti collaterali, ma possono essere utilizzati solo per
periodi brevi (non più di due calori consecutivi).