Salute e Nutrizione
L'anestesia veterinaria
Avere paura dell’anestesia o dell’anestesista? Risponde il veterinario!
Dottor Piero Brovazzo
Ultimo aggiornamento: 13 Aprile 2012 | 3 minuti di lettura
Cercherò qui di spiegare con semplici termini e concetti a grandi linee cos'è l’anestesia e come deve essere condotta in sicurezza per il paziente.
In primo luogo sappiate che durante qualsiasi chirurgia è bene siano presenti due medici veterinari oppure un medico ed un valido assistente adeguatamente istruito, al fine di poter svolgere al meglio l’incarico; diffidate di chi vi dice “faccio tutto io da solo…”.
Da soli si possono eseguire certe procedure, le si possono eseguire bene; ma da soli, per quanto si sia bravi, non è possibile seguire al meglio contemporaneamente la chirurgia e l’anestesia.
L’attrezzatura è fondamentale: sistema di erogazione ossigeno-gas anestetici, monitor dei parametri vitali, sistemi per l’infusione continua di farmaci e molto altro ancora.
Credere che quando il paziente dorme il più sia stato fatto è sbagliato, in quanto il dormire non basta; il paziente dorme, ma il suo sistema nervoso sente il dolore e risponde di conseguenza come se fosse sveglio, mettendo in atto una serie complessa di risposte automatiche che portano a seri scompensi del sistema cardiaco-circolatorio-respiratorio.
Quindi addormentare il pet non basta, bisogna combattere il dolore e questo lo si fa somministrando degli antalgici; ve ne sono molti, dai semplici antinfiammatori agli oppioidi, con potenza ed efficacia diversa ed azione su recettori diversi.
Quello che ci fa sentire il dolore è un sistema complesso di comunicazione tra periferia e centro e viceversa; agire su queste vie di trasmissione equivale a ridurre od eliminare il dolore.
A tutti noi è capitato di ricevere una martellata sul dito: il colpo stimola dei recettori che a loro volta comunicano con il sistema nervoso, che immediatamente ordina al braccio di mettere al riparo il dito… ci fa trattenere il fiato alcuni secondi ed accelerare il battito cardiaco, poi continuiamo a provare dolore e mettiamo il dito nell’acqua fredda o vi soffiamo sopra, il tutto istintivamente. Infine subentra un dolore sordo e pulsante per qualche minuto, che poi con il passare del tempo si riduce gradualmente lasciando però il dito sensibile anche a piccoli sfioramenti. Si tratta di una reazione complessa che coinvolge il sistema nervoso periferico e centrale, i neuro trasmettitori ed i meccanismi di difesa dell’organismo.
Compito dell’anestesista è assicurare al vostro pet addormentato di non avvertire quella martellata, in modo che il suo sistema nervoso non abbia bisogno di rispondere al dolore creando squilibrio nell’organismo.
L’anestesista provvede anche a controllare il dolore prima che questo insorga in seguito ad uno stimolo ed a controllarlo nel periodo post-operatorio.
L’anestesia e l’antalgia ben condotte hanno notevoli margini di sicurezza; alcuni studi riportano le seguenti percentuali di decessi:
Categoria ASA* 1-2 (paziente sano) 0.05% 0.11%
Categoria ASA* 3-5 (paziente patologico) 1.33% 1.40%
Non abbiate timori, ma assicuratevi che i vostri amici a 4 zampe siano sottoposti a procedure corrette ed aggiornate; sappiate che non esiste anestesia sicura senza la presenza di un sistema per erogare ossigeno, senza un accesso venoso, senza l’intubazione ed il monitoraggio dei parametri vitali.
Chiedete al medico veterinario di spiegarvi le procedure che intende usare.
A vostra disposizione per eventuali chiarimenti e domande.
Dimenticavo la risposta alla domanda nel titolo: non dell’anestesia dovete avere paura!
Dottor Piero Brovazzo medico veterinario a Padova
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