Comportamento e Psicologia
Come educare un cane aggressivo
L'agitazione e lo stress sono fra i principali elementi stimolanti dell’aggressività del cane; i consigli del veterinario per preservare la serenità del quadrupede
Dottor Alberto Franchi
Ultimo aggiornamento: 24 Marzo 2015 | 4 minuti di lettura
Alcune volte il nostro amico a 4 zampe si comporta in modo strano: nonostante tutte le premure che gli rivolgiamo ci evita, ci soffia, ci digrigna i denti, non ci obbedisce, ci attacca.
Alcune manifestazioni di aggressività possono essere veramente noiose e spiacevoli, altre pericolose.
L’aggressività nel cane e nel gatto ha molteplici origini e noi veterinari siamo soliti raggrupparle in diversi tipi.
Lo stato di salute dell’animale (malattie, dolori) può essere focolaio di manifestazioni aggressive. Così pure i suoi trascorsi e l’ambiente in cui vive.
Fondamentale importanza per la formazione del carattere è anche il modo in cui il proprietario lo accudisce e si relaziona con lui.
Esaminiamone insieme alcuni, quelli che io reputo i principi fondamentali per ottenere la deferenza del proprio animale.
Nella famiglia dove vive l’animale devono esserci delle regole da rispettare con coerenza, concordia, costanza.
La disciplina è fonte di serenità per l’animale, lo preserva dall'agitazione e dallo stress. L’agitazione e lo stress sono fra i principali elementi stimolanti dell’aggressività.
La disciplina deve essere ottenuta con fermezza, mai con violenza o abusi sull’animale.
Un animale picchiato è un potenziale animale aggressivo!
Un animale legge il linguaggio del corpo del suo proprietario, proprio come fa un bambino piccolo: ci si deve comportare in modo coerente con gli ordini che gli si vogliono impartire.
L’animale tranquillo, sereno e ben educato deve considerare in ogni momento e in ogni situazione il proprietario come una guida di cui fidarsi ciecamente.
Nessun membro della famiglia deve insegnare comportamenti scorretti all’animale, nessuno deve istigarlo o iniziarlo a giochi o attività violenti.
Come sempre la determinazione, la costanza, la pazienza devono accompagnare l’attuazione di facili regole comportamentali da impartire all’animale.
Tutti i membri della famiglia devono essere consenzienti nell'adottarle e ricordarsi di metterle in pratica in ogni occasione di relazione con l’animale.
L’animale deve abituarsi a sedere per ottenere ciò che vuole.
Ogni sua manifestazione d’ansia, di richiesta, di relazione con il padrone dev'essere ignorata. Anche se è una pratica che sembra difficile da adottare è di fondamentale importanza per fargli capire il suo ruolo nel gruppo famigliare.
Alimentare l’animale solo quando è seduto. Porgergli il cibo nella sua ciotola, sempre nello stesso posto.
Mai fornirgli cibo dalle mani e non permettergli di ricevere cibo dalla tavola.
Mai guardare, toccare, coccolare, nutrire l’animale a meno che non sia deferente, tranquillo, seduto.
Quando si siede dietro nostro invito e si rilassa, ricordarsi di premiarlo con lodi, carezze, bocconcini.
Vale la regola che gli insegnamenti devono essere ben collaudati in casa, nella quiete più totale, per poi essere eventualmente riproposti all’esterno, qualora abbiamo la certezza che l’animale li abbia ben appresi. È profondamente sbagliato pretendere da un animale un comportamento in strada, al cospetto di estranei o di altri animali, quando non è abituato a tenerlo correttamente nell’ambiente tranquillo di casa.
La correzione profonda da adottare in caso di comportamenti non desiderati è la cessazione della nostra attenzione. Nei casi in cui venga richiesta maggiore fermezza si può ricorrere all'allontanamento, inteso come sottolineatura fisica della cessazione dell’attenzione. Come abbiamo già sottolineato, la violenza da parte del proprietario genera stress ed aggressività nell’animale.
Nell’attuare facili esercizi alla deferenza non bisogna sbandierare il cibo davanti all'animale: sarebbe corruzione, non educazione.
L’animale va premiato al termine dell’esercizio con premura e con gioia, enfatizzando il nostro gesto compiaciuto.
Se l’animale rifiuta di obbedire ad un nostro ordine, la migliore azione da intraprendere è allontanarsi e fingere di ignorarlo. L’esercizio verrà riproposto in seguito. Non è fruttuoso riproporre un ordine non ascoltato.
L’animale non deve mai controllare le sequenze comportamentali nelle relazioni con il padrone e le altre persone presenti in casa.
Analogo comportamento è da esigere in presenza di estranei.
Anche quando ci si sente delusi, amareggiati, sconfitti, dobbiamo ricordarci che è necessario essere più tenaci dell’animale nell’impartire una valida disciplina. La nostra determinazione verrà premiata.
In conformità con la coerenza precedentemente espressa, è indispensabile adottare queste norme di comportamento ogni qual volta ci si relazioni con l’animale.
Questi suggerimenti non dovrebbero spaventare un proprietario determinato, ma comprendo che possano apparire, almeno in un primo momento, impegnativi.
Per qualunque precisazione, resto a disposizione dei lettori di JustDog.it.
Dottor Alberto Franchi medico veterinario a Verona
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