Comportamento e Psicologia
Cane aggressivo che morde il padrone
Può capitare che i famigliari del cane vengano aggrediti dal proprio animale; vediamo come gestire queste manifestazioni di aggressività.
Dottor Alberto Franchi
Ultimo aggiornamento: 1 Agosto 2013 | 3 minuti di lettura
Dalla Redazione di JustDog.it e sulla mia posta personale ricevo molte lettere (e richieste di aiuto) in merito all’aggressività dei cani. Più precisamente sui morsi inferti ai proprietari.
Questa è una eventualità che stupisce l’appassionato, ma è realtà quotidiana per noi professionisti.
La cronaca, infatti, segnala per lo più attacchi rivolti ad estranei: ma la realtà è ben diversa. Sono proprio i famigliari del cane ad essere con più frequenza aggrediti dal proprio animale.
Fa sempre male, ma non fa notizia.
Le manifestazioni di disagio e di aggressività si possono manifestare anche precocemente, ma non vengono considerate degne di nota dai più.
Solo quando gli attacchi si rendono noiosi, dolorosi o pericolosi ci si rende conto che l’animale è diventato difficile od impossibile da gestire.
Quando è cucciolo tutto gli viene permesso, in ragione della sua “cucciolosità”.
Questo è in ogni caso un errore.
Quando è cucciolo gli viene permesso di giocare con i denti, sempre adducendo frasi condite di bonomia e condiscendenza. Anche questo è in ogni caso un errore.
Ogni cane, a prescindere dal suo passato, dal suo temperamento o carattere deve essere allevato seguendo degli schemi ben precisi che ne sviluppino il buon carattere e la socialità seguendo una disciplina che lo renda deferente nei confronti dei membri della famiglia ospitante e ben disposto verso gli estranei.
Sono i principi che si riferiscono al “Protocollo alla deferenza”, al quale ho più volte accennato.
Se, oltre a ciò, il cane è, o è stato, soggetto a patologie fisiche o turbe psichiche o ha vissuto in ambienti inadatti al suo corretto sviluppo mentale, il tutto può manifestarsi con maggiore frequenza, incisività e pericolosità.
Il mio consiglio per la prevenzione rimane quello di farsi accompagnare nell’accudimento del cucciolo da un veterinario così come dal lato medico, così anche dal lato educativo. Entrambe, dopotutto, sono aspetti della medicina veterinaria; intesa come salute psico-fisica di un soggetto in crescita.
In tal modo si possono evitare gli errori di gestione, che sono innumerevoli, e curare ai primi accenni le patologie comportamentali derivanti da ambienti stressanti e temperamenti predisponenti all'aggressività.
Per quanto riguarda la cura non ci si può fermare a considerare la sola manifestazione di aggressività, per non cadere in più che certi errori terapeutici, ma analizzare a fondo il temperamento ed il carattere del cane, l’ambiente in cui vive ed è vissuto e la gestione adottata dalle famiglia ospitante.
Solo in questo modo, evidenziando sintomi sub-liminari, sfuggiti come di regola ai proprietari, si può attuare una terapia basata più sul percorso terapeutico rieducativo che sulla farmacologia; la quale, come ho più volte riportato, deve fungere da sussidio e non da rimedio nella maggior parte dei casi.
Dottor Alberto Franchi medico veterinario a Verona
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