I segnali del cane: capirli ed interpretarli
Comprendere il linguaggio corporeo del cane ed interpretare correttamente i segnali che Fido utilizza per comunicare con l'uomo e con i suoi simili
Comprendere
il comportamento canino può essere complicato e bisogna procedere per gradi. Se lo si sa leggere, il cane è come un libro aperto e possiede delle capacità di
comunicazione tali da essere in grado di esprimere, con infinite sfumature, il suo mondo interiore.
Il cane ha
memoria,
volontà,
intelligenza e tutta una serie di sentimenti fra cui:
amore,
dedizione,
fedeltà,
gioia,
paura,
dolore,
collera,
gelosia,
orgoglio,
fantasia,
curiosità,
perplessità.
È molto importante comprendere
i segnali che Fido utilizza per comunicare con noi e fare luce sulla loro corretta interpretazione; se l'essere umano non conosce
il linguaggio canino, il cane, per natura sociale, si sentirà recluso in una società incomprensibile.
Per
linguaggio si intende un qualunque sistema di
segnali vocali,
tattili,
olfattivi,
visivi,
uditivi,
posturali, mediante i quali un essere riesce a comunicare ad altri il proprio stato psicologico.
I cani non parlano, ma attraverso il loro corpo comunicano con i loro simili e con noi.
Quando
il cane entra in una famiglia, entra in un gruppo sociale che ha le stesse caratteristiche di un
branco.
Con i vari membri di questo branco, inizierà a comunicare in modo da affermare la propria
posizione gerarchica, seguendo la sua predisposizione naturale a sviluppare più o meno
dominanza.
In generale, il
capobranco rappresenta per il cane "la guida" e "la protezione", ed è posto a un livello superiore rispetto al resto della famiglia: dorme più in alto, mangia per primo, passa per primo dalle porte e sta davanti nelle passeggiate; decide quando iniziano e quando finiscono i giochi ed ha potere decisionale in ogni aspetto. Il cane ne ha piena fiducia e risponde a tutti i suoi comandi. Chiaramente la
sottomissione del cane a questa figura dipende dall'
indole del cane stesso.

Se il cane non riceve degli input adeguati da piccolo, tenderà ad identificarsi lui come
capobranco, adottando vari atteggiamenti, come per esempio
tirare al guinzaglio, non ascoltare i comandi, marcare il territorio, voler passare sempre per primo dalla porta, insomma facendo sempre quello che vuole lui.
Il capobranco dev'essere necessariamente
il padrone per il bene del cane stesso, che è soggetto così a stress molto inferiori.
La comunicazione, cioè la trasmissione di informazioni da un individuo ad un altro, è un aspetto fondamentale nel comportamento sociale di qualsiasi specie.
Esistono diversi tipi di comunicazione:
- Comunicazione chimica: olfatto e paraolfatto
- Comunicazione visiva
- Comunicazione acustica
- Comunicazione tattile
Tutti gli animali vivono in un mondo fatto di
segnali. Lo studio dei
sensi è importante anche per la comprensione della
comunicazione; analizziamoli dettagliatamente uno alla volta:
IL TATTO
I cani hanno una sensibilità tattile particolarmente sviluppata intorno al muso (cuscinetto nasale e
vibrisse). Le
vibrisse compensano la vista a distanze molto ravvicinate. Si hanno poi i ciuffi sopraciliari, guanciali e labiali. Anche le sopracciglia sono sensibili alla pressione e alle vibrazioni.
Vi sono diversi
recettori tattili dislocati lungo il corpo, nonché
recettori del caldo e del freddo e
nocicettori (recettori per il dolore).
Nel cane
la comunicazione tattile inizia nei primi giorni di vita, quando i cuccioli sono inermi e si stringono l'uno all'altro per scaldarsi. Il contatto fisico con i fratelli e con la mamma è molto importante per una
corretta crescita.
In seguito, crescendo, la comunicazione tattile si renderà indispensabile per il rapporto con i propri simili e, soprattutto, con l'essere umano.
Il cane
dominante poggia il muso o la zampa sulle scapole dell'altro cane o sul petto del proprietario. Nei casi in cui voglia ribadire la propria
posizione gerarchica, il soggetto dominante
monta l'altro individuo, cane o uomo che esso sia.
È invece tipico del soggetto
sottomesso strusciarsi contro il fianco del partner, con le orecchie abbassate, le zampe flesse e la coda sbandierata leggermente bassa. Colpetti muso contro collo o muso contro muso hanno un valore analogo e possono essere uniti a leggeri colpetti o a leccate e piccoli morsi.
La comunicazione tattile può essere utilizzata a scopo sessuale: nel
corteggiamento, con naso e lingua nell'
area genitale.
Il tatto è molto utilizzato anche dall'uomo, che tende ad
accarezzare e
manipolare il proprio cane in modi differenti; anche se non ce ne rendiamo conto, il nostro modo di toccare i cani è determinante e può avere diversi effetti: ad esempio, le pacche lo
eccitano, mentre le carezze lente a mano aperta, lungo il fianco, lo
calmano e lo
rilassano. La manipolazione del cane va attuata con la massima attenzione.
L'OLFATTO ED IL PARAOLFATTO
L'olfatto è il senso maggiormente sviluppato nel cane e gli consente di rintracciare sostanze di varia natura.
"Un cane addestrato è in grado di trovare 2 granelli di sabbia in una spiaggia lunga 500 metri, larga 50 e profonda 50 cm"; questa è la tesi sostenuta da un ricercatore, incredibile ma vera.
Di seguito alcuni dati che ci permettono di confrontare le capacità olfattive del cane e dell'uomo:
Superficie dell'epitelio olfattivo: nel cane 150 cm² - nell'uomo 2,5 cm²
Numero dei recettori olfattivi: nel cane 220 milioni - nell'uomo 5 milioni
La discriminazione olfattiva, come molte altre specializzazioni, permette al cane di trovare
equilibrio e di rafforzare il legame di reciproca
collaborazione con il proprio conduttore. Quante volte abbiamo visto il nostro cane piantare il muso a terra in cerca di qualche informazione tramite il naso; non molto lontano, da quello che fa il
lupo durante la caccia: dopo aver cercato la preda prima con la vista e poi con l'udito, annusa il vento, ma se anche questo non serve a nulla mette il naso a terra per cercare una traccia.
Se ben
addestrato, un cane può rintracciare qualsiasi cosa: persone scomparse, tartufi, esplosivi, droghe e molte altre sostanze chimiche, ma non solo: secondo la rivista
New Scientist, infatti, Fido avrebbe una sorprendente capacità di rivelare anche la presenza del cancro in un individuo e di prevedere le crisi epilettiche del suo proprietario; le ricerche in questo ambito sono in continua crescita.
Oltre all'olfatto, il cane possiede il
paraolfatto. Questo senso gli permette di percepire i
feromoni, particolari sostanze a noi sconosciute. Nel cane, come in altri animali, è infatti presente
l'organo vomeronasale o
organo di Jacobson, ed è proprio esso che permette di percepire i
feromoni.
Queste sostanze chimiche si trovano nelle secrezioni vaginali, nelle ghiandole perianali ed in quelle sudoripare dei cuscinetti plantari.
Il meccanismo con cui agiscono non è chiaro, ma sicuramente inducono modificazioni del
comportamento (appagamento, rilassamento, allarme, marcature urinarie, aumento dell'esplorazione) ed influiscono sulle
secrezioni ormonali sessuali.
La comunicazione olfattiva si realizza principalmente attraverso
l'urina, ma anche mediante le
feci, le
ghiandole anali, le
ghiandole interdigitali (sotto le dita dei piedi del cane: per questo motivo li vediamo raspare il terreno) ed il
padiglione auricolare.
È un perfetto sistema di
riconoscimento ed
individualizzazione al momento dell'incontro tra due cani: si annusano zona genitale, anale e padiglione auricolare e raccolgono una serie di informazioni importanti sull'altro individuo.
Le informazioni che un cane trasmette attraverso le proprie eliminazioni possono essere di diverso tipo, partendo dal
sesso e
l'età, arrivando a segnalare la presenza del
calore nella femmina e persino la
mole e lo
stato gerarchico del cane che le ha lasciate.
Sicuramente uno degli aspetti più conosciuti è quello di
marcare il territorio, per questo capita spesso di vedere cani, soprattutto i maschi, che fanno molte volte piccole quantità di pipì. Potrebbero semplicemente uscire e fare i propri
bisogni tutti in una volta, ma non lo fanno. Preferiscono spargere il proprio odore su un largo territorio, in modo che tutti i cani che verranno dopo possano sentire il loro passaggio.

LA COMUNICAZIONE ACUSTICA
Spesso il cane
abbaia o
emette dei suoni, ma i proprietari non riescono a comprenderne il motivo.
È bene ricordare che
l’abbaio è uno dei mezzi che il quadrupede ha a disposizione per comunicare con noi e con i suoi simili, ma soprattutto che quando il cane abbaia, lo fa per una ragione ben precisa: la difesa del territorio, la richiesta di attenzioni, un rumore sospetto, qualcosa o qualcuno che lo infastidisce o che lo eccita, la paura per un potenziale pericolo, la manifestazione di felicità per qualcosa, una necessità impellente (uscire per fare i bisogni, fame a causa di un pasto saltato).
I suoni emessi dal quadrupede possono avere una grande varietà di frequenza, intensità e modulazione nella trasmissione; più i toni sono
acuti e più trasmettono
insicurezza. Nelle manifestazioni di
felicità e di
sottomissione la frequenza di abbai è elevata, mentre nel caso di un abbaiare
minaccioso la frequenza si abbassa.
Vediamo quali sono i suoni che può emettere Fido per comunicare con l'uomo e con i suoi simili:
l'abbaio,
il latrato,
l'ululato,
il lamento,
il guaito,
l'uggiolio,
il brontolio,
il ringhio a bocca chiusa ed il
ringhio a denti scoperti. Naturalmente è possibile udire un miscuglio di suoni dallo stesso individuo, che indicano i vari stati d’animo del soggetto.
Se Fido sta abbaiando solo per richiamare la vostra attenzione o perché vuole qualcosa di preciso del quale non ha diritto, è molto importante
non assecondarlo, altrimenti in futuro imparerà a chiedere qualsiasi cosa
abbaiando. Il discorso di non assecondarlo vale anche durante le passeggiate quotidiane, se volete evitare l’abbaio inutile ogni qualvolta il vostro amico a 4 zampe incontra persone o animali che non rappresentano dei pericoli.
Solitamente per noi umani l'abbaio è fastidioso e spesso viene erroneamente ritenuto un
difetto comportamentale da correggere, piuttosto che la legittima espressione dello stato d’animo del cane. Oltretutto, se si ha a che fare con
soggetti dominanti, che non accettano volentieri le costrizioni, reprimere l’abbaio usando le maniere forti non fa altro che peggiorare il problema.
LA COMUNICAZIONE VISIVA
I cani non parlano, ma attraverso il loro corpo comunicano con i loro simili e con noi.
Le orecchie, la coda, i peli, lo sguardo e la posizione del corpo possono dirci molto su quello che un cane sta cercando di comunicare. Questo insieme di caratteri (la posizione delle orecchie, della coda, ecc.) concorrono a definire
la postura del cane.
La postura dominante è quella assunta da un cane che vuole comunicare la sua
superiorità gerarchica, la sua
sicurezza. Essa è caratterizzata da:
- Orecchie dritte in avanti
- Coda tenuta in vista, bene in alto, ad angolo retto rispetto al corpo
- Corpo rigido, duro
Attenzione: un
cane dominante è un cane
sicuro, questo non vuol dire che sia
aggressivo, al contrario.
Generalmente, l'individuo più dominante tra due cani si pone ad
angolo retto rispetto all'altro cane, con il muso sulle scapole del sottomesso (T-position). Non è raro vederne uno porre le zampe sulla schiena dell'altro e assumere una posizione che viene erroneamente interpretata come una posizione di
monta sessuale, ma che in realtà non ha niente di sessuale.
La monta, soprattutto tra cani dello stesso sesso, è un chiaro segnale di
dominanza: chi monta domina!
Il comportamento di un cane che vuole dimostrarsi
dominante ed affermare la propria
superiorità gerarchica nei confronti di una persona è analogo a quello che avviene con un suo simile: ad esempio, può posizionarsi più in alto rispetto ad essa, mettendo le zampe sul petto, salendo in braccio, oppure cercando di montare un piede o una gamba della persona.
Altri comportamenti tipici dei
cani dominanti sono: non lasciare che una persona li sposti fisicamente da un luogo; essere possessivi nei confronti del proprio cibo, gioco o osso; obbedire di malavoglia ai comandi (lentamente o ringhiando); rifiutarsi di essere spazzolati o troppo accarezzati; decidere quando giocare e quando smettere.
La postura sottomessa è invece caratterizzata da:
- Orecchie rivolte indietro
- Coda tra le gambe
- Sguardo sfuggente
- Posteriore basso
Il cane che vuole dimostrare
sottomissione attiva ad un suo simile, si muove basso a terra, quasi strisciante, e lecca la bocca dell'altro.
Quando si arriva alla
sottomissione passiva, invece, il cane si butta a terra, a pancia in su, mostrando la regione inguinale. Può anche arrivare ad
urinare un poco, se particolarmente giovane od emotivo.
La postura di invito al gioco tipica è quella in cui il cane si pone con:
- Il posteriore in alto
- Le zampe anteriori in basso
Con questa posizione il cane invita un altro cane o l'uomo a
giocare con lui.
Lo scodinzolare viene generalmente interpretato dall'uomo come un segnale di amicizia e di felicità, ma non è sempre così. A volte può capitare di vedere due cani che si avvicinano cautamente e che hanno le punte delle loro code che si muovono velocemente. Il loro atteggiamento e la loro
postura sono chiaramente minacciosi ma, poiché scodinzolano, i proprietari interpretano erroneamente questo comportamento come
amichevole. Non è così: un cane che scodinzola dimostra la sua intenzione di
interazione e la sua
agitazione,
positiva o
negativa. Per questo è molto importante saper "leggere" il nostro cane e le sue posture.
Per una serena convivenza, è fondamentale saper
comunicare con il cane, sia
attraverso il linguaggio parlato (vocaboli, intonazione, ritmo), sia
attraverso il corpo.
Ricordatevi che Fido è perfettamente in grado di codificare i movimenti del vostro corpo e che solo attraverso una
corretta comunicazione sarete in grado di prevenire i problemi comportamentali del vostro amico a 4 zampe.