Comportamento e Psicologia

Cane agorafobico

Come comportarsi con un cane che ha paura degli ambienti esterni per evitare attacchi di panico e di aggressivitĂ 

Dottor Alberto Franchi

Ultimo aggiornamento: 9 Giugno 2021 | 3 minuti di lettura

Gentile Dottore, il mio cane, acquistato a 8 mesi presso un allevamento in aperta campagna, reagisce con estrema paura quando siamo in passeggiata nelle vie caotiche di Milano. Si appallottola, trema, vuole solo tornare a casa!
Ho provato con un addestratore, che lo forzava a restare nella strada, e poi con dei tranquillanti, che lo stordivano per tutto il giorno anche in casa.
Poi ancora con dei farmaci omeopatici, ma la situazione sta peggiorando: cosa posso fare?
Ho fiducia in un suo aiuto. Grazie in anticipo, Marta. 

Carissima Marta, quello che mi si chiede è di contro-condizionare un cane che manifesta segnali comportamentali riferibili all'agorafobia.
Essendo stato allevato in un ambiente rurale, con ogni evidenza lontano dal transito di persone, il cucciolo non ha potuto socializzare adeguatamente ed ora, in una grande città, si trova in forte disagio.
Secondo il mio personale modo di intervenire con gli animali (ripudio la violenza e gli abusi) non applico mai il metodo della costrizione (flooding).
Inoltre, forzare l’animale a vivere queste situazioni fobiche può essere controproducente, intensificando il suo stato ansioso con la possibilità di scatenare attacchi di panico e di aggressività.

Cane agorafobico

I farmaci psicotropi si diversificano gli uni dagli altri e non è indifferente la somministrazione di uno o di un altro senza una approfondita analisi del caso clinico. 
Per esempio, gli ansiolitici non sono tranquillanti, non sedano l’animale che li assume, non alterano la sua percezione della realtà; anzi, lo rendono più recettivo alle variazioni ambientali e comportamentali, che una valida terapia comportamentale tende a suggerire.

Consiglio di evitare le situazioni ansiogene, di rinforzare i comportamenti corretti, evidenziabili quando il cane rimane tranquillo e rilassato, di non ritenere di poter tranquillizzare l’animale quando è agitato facendogli credere che tutto va bene.
Nel processo di contro-condizionamento psicologico è necessario ricordare di non corrompere l’animale con piccoli premi quando è agitato e timoroso: non si farebbe altro che incoraggiarlo in questo suo comportamento.
Le linee guida per un valido aiuto psicologico si basano sul rafforzamento della fiducia e stima che l’animale deve nutrire per il suo conduttore, insieme ad esercizi propedeutici tendenti ad insegnargli a stare seduto e rilassato, facendogli superare in questo modo le situazioni che lo mettono a disagio.

In casi analoghi ho impiegato con estremo vantaggio un sussidio farmacologico basato sulla prescrizione di ansiolitici a dosaggio decrescente, per attuare con maggior riscontro una terapia comportamentale opportuna.
Ricordo che basarsi esclusivamente sui farmaci è inutile, incoerente e terapeuticamente errato.


Dottor Alberto Franchi medico veterinario a Verona
Ambulatorio Veterinario Borgo Venezia - Via Felice Casorati 19 - Verona 
Ambulatorio Veterinario Borgo Trento - Via Vittorio Locchi 32/a - Verona
Telefono 347 9729098
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