Salute e Nutrizione

Le vaccinazioni del cane contro le malattie più comuni

Il cane dev'essere vaccinato ogni anno contro le principali malattie infettive: gastroenterite virale, cimurro, epatite infettiva, leptospirosi e rabbia

Marco

Ultimo aggiornamento: 24 Gennaio 2023 | 5 minuti di lettura

Quando il cucciolo arriva in famiglia, potrebbe avere già ricevuto la prima vaccinazione. Se ha un’età compresa tra le sette e le otto settimane, non è ancora completamente protetto verso molte malattie e va quindi portato dal medico veterinario per completare il protocollo vaccinale. Inoltre, affinché la protezione continui nel tempo, è importante che per tutta la durata della sua vita venga vaccinato con regolarità.
Il veterinario adotterà il programma vaccinale più adatto allo stile e all’ambiente di vita di ciascun animale. Alcuni vaccini possono essere somministrati contemporaneamente nella stessa siringa, altri devono essere iniettati in sedi diverse, pur nell’ambito della stessa seduta vaccinale. Come per i bambini, molte delle vaccinazioni primarie sono effettuate attraverso una serie di iniezioni successive.
Le vaccinazioni del cane sono registrate su un apposito libretto sanitario, che contiene i dettagli di ciascun vaccino e la data di somministrazione. È firmato dal veterinario dell’animale e costituisce un registro permanente, necessario per dimostrare la storia vaccinale del cane qualora debba essere introdotto in una pensione o debba viaggiare al seguito della propria famiglia adottiva.


Le vaccinazioni del caneIl principio su cui si basa la vaccinazione è la stimolazione delle difese immunitarie dell’organismo contro alcune malattie specifiche. La difesa immunitaria è sostenuta da numerose cellule e dagli anticorpi. I cuccioli nelle prime settimane di vita sono protetti contro molte malattie infettive grazie agli anticorpi contenuti in quella parte di latte materno che ricevono nelle prime ore di vita, il colostro. La protezione di origine materna dura meno di tre mesi. Per questo, i programmi vaccinali iniziano attorno ai due mesi di età con la prima vaccinazione per essere completati a circa 12-13 settimane di età, quando gli anticorpi materni diminuiscono. Molte persone ritengono che la vaccinazione eseguita sul cane da cucciolo possa essere sufficiente a proteggerlo per tutta la vita. Purtroppo non è così: per mantenere la protezione sono necessari i richiami vaccinali. Il richiamo stimola le difese immunitarie affinché la protezione sia attiva per un ulteriore periodo di tempo. In assenza di questi regolari richiami, il sistema immunitario del cane può non essere in grado di proteggerlo da malattie gravi, spesso fatali.

Un adeguato programma vaccinale può mettere Fido al riparo dalle principali malattie infettivegastroenterite virale (o parvovirosi), cimurro, epatite infettiva, leptospirosi e rabbia.
Il cucciolo dev'essere vaccinato a partire da 6-8 settimane di età e deve ricevere almeno 3 vaccinazioni a intervalli di 3-4 settimane. L’ultima vaccinazione deve essere somministrata a 12-13 settimane. In seguito, si effettua un richiamo dopo un anno e poi annualmente per tutta la vita. Se si vaccina per la prima volta un cane già adulto, si effettuano due vaccinazioni a distanza di 3-4 settimane e poi si prosegue con i richiami annuali. Nei cuccioli sono necessari più richiami, rispetto agli adulti, perché negli animali di poche settimane di vita sono presenti gli anticorpi trasmessi dalla madre che potrebbero inattivare il virus vaccinale. 
In genere si impiega un unico vaccino tetravalente (cioè contro le quattro malattie principali), tranne nei cuccioli di età inferiore a 8 settimane, in cui si impiegano vaccini senza leptospirosi.
Il vaccino contro la leptospirosi conferisce un’immunità di durata inferiore rispetto alle altre malattie, per questo nei cani a rischio si dovrebbe effettuare un richiamo ogni sei mesi. A tal proposito, si somministra una volta all’anno il vaccino tetravalente e a distanza di sei mesi, sempre una volta all’anno, il vaccino contro la leptospirosi. Poiché la leptospirosi è trasmessa principalmente dai roditori, sono considerati a rischio i cani che possono avere contatti, anche indiretti, con topi e ratti.

Le cagne gravide non devono essere vaccinate perché ciò può danneggiare i feti. È invece molto importante che la cagna sia vaccinata prima della gravidanza, affinché possa trasmettere ai piccoli gli anticorpi che li proteggeranno passivamente nelle prime settimane di vita. Le malattie virali sono infatti particolarmente gravi nei cuccioli di poche settimane d’età, in cui si osservano le percentuali di mortalità più elevate in caso di malattia.

Se si trova un cane del quale non si conosce lo stato vaccinale è prudente vaccinarlo comunque, anche non sapendo se è già stato vaccinato in precedenza. Un vaccino in più è preferibile al rischio di contrarre una grave malattia infettiva.
Studi recenti indicano che la durata dell’immunità conferita dai vaccini di base, dopo il primo richiamo annuale, è superiore a un anno ed è pari a 3 anni o più. Per questo, recentemente, si sta sempre più considerando la possibilità di effettuare i richiami vaccinali ogni tre anni.

Nel caso il cane venga portato all’estero o a mostre o concorsi canini, oltre alle vaccinazioni di base è obbligatoria anche la vaccinazione contro la rabbia, che si può effettuare dopo i 3 mesi di età, con richiami successivi annuali. Il vaccino antirabbico, che può essere somministrato contemporaneamente a quello tetravalente, è considerato ufficialmente valido solo se somministrato da almeno un mese.
Nel 2008, dopo 15 anni dall'ultimo caso, la rabbia è ricomparsa in Italia nelle regioni settentrionali, iniziando dal Friuli Venezia Giulia per estendersi a quelle limitrofe. La malattia sta interessando soprattutto la fauna selvatica (in particolare le volpi), ma alcuni casi si sono registrati anche nel cane. Per questo, dal novembre 2009 è obbligatoria la vaccinazione antirabbica per i cani, i gatti e i furetti in alcune zone del Veneto, nel Friuli Venezia Giulia e nelle province autonome di Trento e Bolzano; l’obbligo di vaccinazione è esteso anche agli animali che entrano in questi territori temporaneamente al seguito dei loro proprietari. La vaccinazione dev'essere eseguita almeno 21 giorni prima del transito o della permanenza nelle zone indicate. 

EFFETTI COLLATERALI DEI VACCINI

Soprattutto dopo la prima vaccinazione, nel cucciolo può manifestarsi un modico stato febbrile e di malessere, che in genere si risolve spontaneamente in uno o due giorni lasciando a riposo l'animale.
Nei cani adulti, raramente possono comparire reazioni allergiche al vaccino, che si manifestano con tumefazione del muso, comparsa di pomfi o, nei casi più gravi, shock e collasso. La reazione allergica può essere controllata farmacologicamente. Il veterinario valuterà se e quali vaccini somministrare in un soggetto che ha avuto un pregresso problema allergico.

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