Sverminazione e vaccinazioni del cane
Cosa cambia tra sverminare e vaccinare un cane? Il veterinario risponde spiegando le differenze tra le due procedure
Mi perdoni la domanda forse puerile, Dottore, ma avendo per la prima volta un cucciolo sto facendo molta confusione tra sverminazioni e vaccinazioni: mi può gentilmente chiarire le idee al riguardo?
Non è strano che vengano confusi questi due termini, peraltro così assonanti, ma così pure tanto differenti tra loro nel significato clinico.
La sverminazione è una procedura terapeutica che mira ad eliminare farmacologicamente la presenza di
parassiti (in genere si intende intestinali) dall’organismo ospite.
Viene praticata per mezzo di farmaci detti
antielmintici o
antiparassitari intestinali, somministrabili per via iniettiva, per via orale o, novità degli ultimi anni, anche transcutanea.
Deve essere praticata, da parte del veterinario o dietro sua prescrizione, quando si ha la certezza o il sospetto di trovarsi di fronte ad un
animale parassitato.
Non ha alcun valore profilattico, preventivo, nel senso che il farmaco impiegato, una volta eliminato dall’organismo, non protegge l’animale da ulteriori infestazioni.
Alcuni preparati recentemente posti in commercio, che svolgono la loro azione terapeutica protraendola nel tempo, sono farmaci a lento rilascio o a lenta eliminazione, pertanto non sono vaccini, ma
farmaci antielmintici.
Una corretta sverminazione dovrebbe essere accompagnata, quando possibile, dalla
bonifica dell’ambiente in cui il cane vive, per evitare il ripetersi del contatto con i parassiti.
I più frequenti
parassiti intestinali del cane che possiamo riscontrare nelle nostre zone sono:
ascaridi,
tenie,
coccidi,
trichiuri,
ossiuri,
giardie; alcuni dei quali, seppur occasionalmente, sono trasmissibili all’uomo.
La vaccinazione è una pratica profilattica che ha come fine quello di stimolare l’organismo a difendersi contro determinate
malattie virali tramite l’elaborazione di
anticorpi, cioè di difese che lui stesso è indotto a produrre in seguito al contatto con antigeni (stimoli) somministrati.
È come allenare un atleta a difendersi, proponendogli un avversario un po’ infiacchito, abituandolo però a riconoscere e a battere con facilità al momento opportuno l’avversario reale.
La vaccinazione deve essere praticata da un veterinario, dopo l’accertamento clinico sullo
stato di salute del soggetto da immunizzare.
Quando correttamente eseguita non ha ripercussioni negative sul cane, a patto che questi possa rimanere a riposo per un paio di giorni e che sia in buono stato di salute al momento dell’inoculo vaccinale.
Le vaccinazioni di base consigliate per il cane sono:
parvovirosi,
cimurro,
epatite,
leptospirosi,
rabbia; alle quali se ne possono aggiungere altre, come ulteriori protezioni, anche in relazione all’ambiente frequentato dal soggetto.
Dottor Alberto Franchi medico veterinario a Verona
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