Ristorante Rifugio di Valle Taglio della Falce

** APERTO DAL PERIODO PASQUALE A FINE SETTEMBRE ** CONSIGLIATA LA PRENOTAZIONE **Nelle stagione autunno/inverno il nostro Staff ti aspetta nei ristoranti La Falce e Il Bischero, proponendoti cucina tradizionale locale e cucina toscana. Il "Ristorante Rifugio di Valle Taglio della Falce" nasce nel 1905 come tipico rifugio di valle, per ristorare i pescatori durante le pause del loro lavoro, all'interno delle ultime propaggini del Gran Bosco della Mesola, abitato da moltissime specie faunistiche e avifaunistiche, quali il cervo autoctono, ed al confine con la laguna di Goro, incredibile ambiente fra valle e mare. Nel 1911 il rifugio, mantenendo lo stesso nome, divenne un ristorantino. I clienti del vecchio punto di ristoro venivano traghettati da una sponda all'altra da apposito servizio effettuato per tanti anni da una donna. Nel suo film La donna del fiume, interpretato da una Sophia Loren ventunenne e di bellezza prorompente, il regista Mario Soldati ha dedicato molte sequenze al Taglio della Falce, località di Volano, tra fiume, valli e mare, di incomparabile suggestione paesaggistica. Qui la troupe di Soldati (aiuti registi, Florestano Vancini e Sergio Leone) soggiornò e si cibò al ristorantino Taglio della Falce per oltre un mese. Anche Rosanna Schiaffino e Marcello Mastroianni, nel film Un ettaro di cielo, sponsorizzarono questa zona particolare, dove l' unico punto d'incontro abitato era l'omonimo ristorante. E qui, di fronte ad un grande camino in cui ardevano tronchi di pinus pinea, "Marcello nostro" e Rosanna mangiavano e riposavano dopo le riprese, durate un'intera ed intensa giornata. Si potrebbe scrivere un libro, infine, sulle persone celebri e meno celebri che si sono sedute sulle panche di legno ai lunghi tavoli di pioppo ad assaggiare il pesce locale, pescato nelle valli circostanti e nella vicina Sacca di Goro, in questo ristorante di antichissima tradizione, che vanta riconoscimenti internazionali. Il paesaggio intorno a questo ristorante è rimasto quasi inalterato. Per raggiungerlo si procede ancora attraverso un viottolo sterrato in mezzo al bosco, che evoca suggestioni di un tempo ormai lontano, ma mai dimenticato, e ci si ritrova in una piccola oasi fra il verde degli alberi, fuori dal mondo caotico e veloce, in una dimensione magica. Il colpo d’occhio è davvero suggestivo. Il ristorante si apre su un’ampia mezzaluna di tenera erbetta ben curata, che  fa da preludio alla fitta parete del bosco che la circonda. E sulla destra, come in un paesaggio fiabesco, si erge a pochi metri, al termine di un corto viottolo alberato in ascesa, una minuscola romantica chiesetta, che accoglie non più di due persone al suo interno, e che è stata teatro di matrimoni carichi di atmosfera. Oggi il traghetto non c’è più, ma il locale è diventato ancor più accogliente, pur mantenendo le ormai antiche vestigia. A breve distanza si trovano la vecchia Torre della Finanza, che veniva usata per presidiare le acque del fiume e controllare le attività commerciali, il Castello Estense di Mesola, e l'antica chiavica di Torre Abate. Le vicinanze al litorale, alle aree naturalistiche, e alle importanti emergenze architettoniche fanno quindi di questi tre ristoranti un punto di riferimento gastronomico per tutti coloro che vogliano visitare e godere di questo angolo del Delta del Po. Facendo base qui ci si sente in una calda atmosfera, in cui la filosofia dello slow food, ma anche, diremmo, della slow life, viene assolutamente rispettata ed assimilata. Non si può non rimanere affascinati dalle sale con le pareti in sasso, i soffitti in travi di legno scuro e giunco palustre, gli angoli resi più privati da un efficaci giochi architettonici, grandi camini rustici, lampadari in ferro battuto. I caldi colori del tovagliato, le comode poltroncine in vimini con cuscini imbottiti in tessuto decorato da delicati motivi floreali, rendono la sosta un momento da concedersi assolutamente. Mentre, fuori, la natura abbraccia…