Il Cane di San Bernardo è una razza canina tra le più conosciute al mondo.
Spesso, per ricostruire le origini della razza, si fa riferimento ai grossi mastini che le legioni romane lasciavano con le truppe destinate a presidiare i punti strategici sulle grandi vie di comunicazione. Pare abbastanza probabile che questa possa essere l'origine dei Cani di San Bernardo e dei grandi Bovari diffusi in vari Cantoni svizzeri, ma la prima testimonianza certa della presenza di tali cani al Colle, (che allora si chiamava Col de Mont Joux), risale alla seconda metà del '600, quando il pittore napoletano Salvator Rosa ritrasse un grosso molossoide molto simile al moderno Cane di San Bernardo.
Probabilmente i primi cani vennero donati ai canonici dell'Ospizio verso il 1660,dalle famiglie nobili del Vallese, per la guardia e la protezione dell'Ospizio stesso dai non infrequenti malintenzionati (le cronache riportano numerosi episodi di brigantaggio), ma anche per numerosi altri impieghi, dal trasporto di piccoli carichi (latte, formaggi), alla fornitura di forza motrice (un dispositivo a mulino, azionato dai cani, muoveva l'enorme spiedo della cucina dell'ospizio). Ma l'impiego che li rese celebri nel mondo fu quello di ausiliari dei canonici (marronier) nel tracciare la pista nella neve fresca, prevedere la caduta di valanghe e ritrovare i viaggiatori dispersi col maltempo.
Fra di loro, il più famoso fu Barry I (1800-1814), resosi protagonista del salvataggio di almeno 40 persone. Alla sua morte, il suo corpo venne imbalsamato e conservato presso il Museo di Storia Naturale di Berna, e da allora il miglior maschio di ogni cucciolata dell'allevamento dell'ospizio prende il nome di Barry. Inoltre,la razza, fino ad allora conosciuta come Mastino delle Alpi, si iniziò a diffondere come Chien Barry.
La denominazione Cane di San Bernardo venne usata per la prima volta nel 1862, in occasione di una esposizione cinofila presso Birmingham, e si iniziò ad usare universalmente verso il 1880. La stesura del primo standard di razza risale al 1887.
Già a partire dalla metà del XIX secolo, ci si era resi conto dei danni causati dalla eccessiva consanguineità tra i riproduttori presenti presso l'allevamento dell'Ospizio, e si decise dunque di ricorrere all'incrocio con il cane di Terranova, ritenuto il più adatto per similitudini fisiche ed attitudinali. Frutto di tale incrocio fu la comparsa del pelo lungo, caratteristico della più diffusa oggigiorno delle due varietà della razza, ma ritenuto meno adatto del pelo corto al lavoro nella neve. La varietà di pelo più idonea al soccorso resta dunque quella originaria, a pelo corto.
Nei primi anni del XX secolo la razza si era diffusa in tutta Europa, ma la popolarità,come spesso accade, portò anche ad alcune deviazioni rispetto alla tipologia originale. Vennero introdotti incroci con Mastiff inglesi ed altre razze, unitamente ad una selezione volta ad accentuare in modo caricaturale le caratteristiche di mole, pelo, lassità della pelle, ecc, rivolte a fattori esclusivamente "estetici", a discapito spesso della funzionalità. La II guerra mondiale arrecò gravi danni a questa, come a molte altre razze. Il recupero del Cane di San Bernardo, in una chiave di bellezza funzionale e zootecnica, deve molto all'opera del cinologo italiano dott. Antonio Morsiani, considerato il più importante allevatore e studioso della razza di tutti i tempi, che, con il suo Allevamento del Soccorso (fondato nel 1939), contribuì in modo determinante alla salvezza ed alla rinascita morfologica e funzionale del San Bernardo nel dopoguerra in Italia ed in Europa.
La testa, caratterizzata dalla spiccata convergenza degli assi longitudinali del cranio e del muso, è la più voluminosa dell'intera specie canina ed esige assoluta priorità nel giudizio morfologico sul tipo. Il cranio è nettamente brachicefalo (indice cefalico 64). Il muso è piuttosto corto ma senza esagerazioni (poco più di un terzo della lunghezza totale del cranio), rigorosamente quadrato e mai appuntito o conico. Le labbra inferiori devono essere ben sostenute da substrato scheletrico. Gli arti devono essere lunghi (distanza gomito-suolo sempre superiore al 50% dell'altezza al garrese), la groppa è orizzontale e gli angoli del posteriore solo moderatamente angolati (come in tutti i veri cani da montagna) per consentire una migliore spinta in salita. Il San Bernardo è uno dei cani più grandi e può raggiungere e superare i 90/95 cm al garrese ed anche gli oltre 100 kg di peso. La grande mole (caratteristica imprescindibile della razza), non deve mai però andare a discapito della funzionalità e del buon movimento. Si tratta infatti di un vero "atleta pesante" in grado, se ben selezionato, di portare la sua altezza ed il suo peso, con estrema disinvoltura ed eleganza.
Come tutti i molossoidi è sempre molto attaccato al proprio padrone (con il quale resta cucciolo per tutta la vita) e a coloro che considera amici, particolarmente ai bambini con i quali ha un ottimo rapporto. È un cane molto socievole e infatti fa amicizia molto facilmente con tutti. È un cane che si distingue per la sua personalità e per il suo carattere tranquillo: può passare ore sdraiato accanto al padrone senza far notare la sua presenza. Determinato, pronto alla difesa (senza per questo essere mai aggressivo con l'uomo), è dotato di una struttura estremamente poderosa (i maschi possono superare anche i 100 kg), ed è perciò in grado di essere un valido cane da guardia ed avvisatore con fulminea percezione del pericolo e ottima reattività nervosa. Ancora oggi, se addestrato, può svolgere al meglio i suoi antichi compiti di cane da soccorso in montagna. La sua resistenza al freddo ed alla fatica in altitudine sono proverbiali. Eccellente anche come cane da catastrofe e per la "pet-therapy".
(CISB - 1967/77/80/88/93)
(De Vecchi 2000)
(Steinberger & Radcliffe - USA 1973)
Il Cane di San Bernardo (St. Bernhardshund) è tra i cani più grandi del mondo, soprannominato il “Gigante delle Alpi”. La sua culla d’origine di trova al confine tra Italia e Svizzera, ad un’altitudine di 2472 metri. È il più grande tra tutti i molossoidi. Sono diverse le ipotesi della sua origine. Deriva certamente dai grandi molossi pesanti della lontana stirpe assiro-babilonese. Presso le civiltà sumero-accadiche erano già presenti molossi simili a questo cane. L’ospizio di S.Bernardo fu fondato dal nobile Bernardo da Mentone nel 1049 con il generoso intento di dare riparo ai viandanti e ai dispersi; in questo ospizio venivano usati dei molossi che venivano specializzati nel soccorso. L’opera di soccorso dei San Bernardo raggiunse il suo apice nel ventennio 1790/1810. la selezione della razza venne portata avanti da monaci con molta serietà. La razza si è, con il passare degli anni, specializzata nel soccorso dell’uomo, ed è attualmente la razza più indicata al mondo per questo ruolo significativo. Con la stesura dello Standard nel 2 giugno 1887, al Congresso Citologica di Zurigo, iniziò ufficialmente l’evoluzione cinofila del Cane di San Bernardo. Nel 1970 è stato fondato il Club italiano San Bernardo (CISB), il cui creatore è l’allevatore Antonio Morsiani.
Cane di grande taglia, mesomorfo brachicefalo, il più grande dei molossi. È una figura poderosa, altezza proporzionata, vigorosa e muscolosa in ogni parte, con la testa possente ed espressione intelligentissima. Nei cani con maschera scura, l’espressione appare più severa, però mai arcigna. Esistono due varietà: quella a pelo lungo e quella a pelo corto, che sono morfologicamente uguali tranne che per la differenza del mantello. Le femmine sono più fini e delicate.
Questo cane è l’unico completo soccorritore animale in alta montagna. La razza è simbolo di forza, resistenza e attaccamento all’uomo. La sua generosità è ormai proverbiale. Tutti sanno che questo cane sacrificherebbe la propria vita per salvare una vita umana. Il suo temperamento è eccezionale. È un cane abbastanza indipendente. Molto attaccato al proprio padrone e a coloro che considera amici. Sa essere un impavido cane da guardia e da difesa. Il suo coraggio è incredibile; non si tira mai indietro davanti ad una situazione pericolosa, se vede che c’è qualcuno che ha bisogno di lui.
Molti libri e molti film lo ritraggono con la simbolica borraccia di grappa legata al collo, per dimostrare la sua abilità e la sua generosità nel soccorrere le persone in difficoltà.
ORIGINE: Svizzera
UTILIZZO: cane da accompagnamento, da guardia e da ferma.
CLASSIFICAZIONE FCI
Gruppo 2 : cani di tipo Pinscher e Schnautzer, Molossoidi e bovari svizzeri
Sezione 2.2: Molossoidi tipo montagna
Senza prova di lavoro
CENNI STORICI: il monastero alla sommità del colle del gran San Bernardo a 2469 mesi d'altitudine fu fondato nel XI secolo per offrire un rifugio ai viaggiatori e pellegrini. Dalla metà del XVII secolo i monaci si dotarono di grandi cani di tipo montanaro destinati alla guardia e alla difesa. La presenza di questi cani nel monastero è attestata da documenti iconografici datati 1695 e da una nota degli atti del convento del 1707. Ben presto questi cani furono utilizzati per accompagnare i viaggiatori e soprattutto per ritrovare e salvare quelli che si erano persi nella neve. Le cronistorie pubblicate in svariate lingue sul modo in cui questi cani avevano salvato numerose vite umane dalla morte bianca e i racconti dei soldati che nel 1808 superarono il colle con l'armata d'Italia di Napoleone diffusero nel XIX secolo la fama di questi cani in tutta Europa. Il leggendario " Barry " divenne così il prototipo del cane da salvataggio. Gli antenati diretti del cane di San Bernardo furono i grandi cani da ferma diffusi tra i contadini della regione. L'attuale razza fu creata in alcune generazioni mediante l'allevamento sistematico verso un tipo ideale. Nel 1867, Heinrich Shumacher de Holligen vicino a Berna fu il primo a stabilire documenti genealogici per i propri soggetti. Il libro delle origini svizzero fu stabilito nel febbraio 1884; il primo soggetto a essere iscritto fu il cane di San Bernardo " Leon" e le 28 iscrizioni successive erano tutte di cani di San Bernardo. Il club svizzero fu fondato il 15 marzo 1884 a Bâle e la razza fu riconosciuta come autoctona svizzera con standard definito il 2 giugno 1887.
ASPETTO GENERALE: vi sono due varietà di cane San Bernardo, quella a pelo corto e quella a pelo lungo. Entrambe le varietà sono di grande taglia; il corpo possente, fermo, muscolose armonioso; la testa è imponente, l'espressione attenta.
COMPORTAMENTO/CARATTERE: di carattere amabile, di temperamento da calmo a vivo, sempre vigilante.
PROPORZIONI IMPORTANTI
Proporzioni ideali
Altezza al garrese: lunghezza del tronco=5:6 (lunghezza del tronco misurato dalla punta della spalla a quella della natica.
TESTA
Potente e di aspetto imponente
REGIONE CRANIALE
Vista di fronte e di profilo, la parte superiore del cranio, larga e forte, è leggermente bombata; si prolunga su ogni guancia in un collo alto e molto sviluppato. Sul davanti, il frontale cade in maniera brusca sulla radice del naso. Protuberanza occipitale moderatamente marcata, arcate sopracciliari fortemente sviluppate. Alla radice del musello, il solco frontale si prolunga fino alla sommità del cranio per poi perdersi progressivamente nella protuberanza occipitale. La pelle della fronte forma al di sopra degli occhi delle rughe che convergono in direzione del solco mediano. Quando il cane è attento, diventano più marcate, e l'attaccatura delle orecchie forma allora una linea dritta con la parte superiore del cranio.
Stop: molto marcato.
REGIONE FACCIALE
Muso: corto e di larghezza omogenea; canna nasale con visibile solco mediano. Lunghezza del musello inferiore all'altezza.
Tartufo: largo e con angoli ben marcate, di colore nero. Narici bene aperte.
Labbra: il bordo delle labbra è nero. Le labbra superiori molto sviluppate e pendenti, formano verso il naso un arco di grande raggio. Commessura labiale sempre visibile.
Denti: dentatura regolare, completa e potente, con articolazione sia a tenaglia che a forbice. Ammessa l'assenza di un premolare.
Occhi: di dimensioni medie, di colore da scuro a nocciola, moderatamente infossati nelle orbite. Espressione amabile. Palpebre ben aderenti al bordo oculare con bordi pigmentati. La chiusura naturale e ferma delle palpebre è ricercata; sono ammesse una piccola piega nella palpebra superiore ed una certa lassità in quelli inferiore che lascia vedere un poco di congiuntiva.
Orecchie: di taglia media; attaccatura alta e larga. Molto profonde. Il padiglione, soffice e di forma triangolare, presente l'estremità arrotondata. Bordo posteriore leggermente staccato, bordo anteriore aderente alla guancia.
COLLO: potente. Fanoni moderatamente sviluppati .
TRONCO
Di aspetto imponente e armonioso.
Linea superiore: garrese ben marcato; linea dritta dal garrese alla regione lombare, poi leggermente inclinata a partire dalla groppa per fondersi senza soluzione di continuità con l'attaccatura della coda.
Dorso: largo, possente e fermo.
Petto: gabbia toracica moderatamente discesa con costole ben cinturate. La gabbia toracica non deve discendere al di sotto del livello del gomito.
Linea inferiore e addome: leggermente retratto all'indietro.
Coda: attaccatura forte; coda pesante e lunga, con l'ultima vertebra che deve raggiungere almeno il livello del garretto. A riposo la coda viene portata cadente o leggermente ricurva verso l'alto nel suo ultimo terzo; quando il cane è attento viene leggermente rialzata.
ARTI
ARTI ANTERIORI
Piuttosto larghi sul davanti; dritti e paralleli.
Scapola: obliqua, muscolosa e ben attaccata contro la parete toracica.
Braccio: della stessa lunghezza o soltanto leggermente più corto della scapola. Angolo scapolomerale non troppo aperto.
Gomito: ben aderente al corpo.
Avambraccio: dritto, dotato di ossatura forte e di muscolatura asciutta.
Metacarpo: visto di fronte in appiombo, leggermente flesso di profilo.
Piedi anteriori: larghi, dita serrate, ferme e fortemente arcuate.
ARTI POSTERIORI
Retrotreno moderatamente angolato e molto muscoloso; visti da dietro, posteriori paralleli e non troppo serrati.
Cosce: potenti, molto muscolose, larghe.
Grassella: ben angolata, non girata né all'interno né all'esterno.
Gamba: in posizione obliqua, piuttosto lunga.
Garretto: moderatamente angolato, solido.
Metatarsi: visti da dietro, in appiombo e paralleli.
Piedi posteriori: dita serrate, chiuse e fortemente arcuate. Speroni tollerati purché non interferiscano con il movimento.
Andature: marcia armoniosa con passi ampi e buona spinta del retrotreno; anteriori e posteriori si muovono lungo un piano parallelo al piano mediano.
MANTO
Pelo
Varietà a pelo corto: pelo di copertura denso, liscio, ben aderente e ruvido; sottopelo abbondante. Culotte leggera sulle cosce; pelo denso sulla coda.
Varietà a pelo lungo: pelo di copertura dritto, di lunghezza media; sottopelo abbondante; nella regione delle anche e sulla groppa generalmente un poco ondulato. Culotte ben fornita sulle cosce, frange agli anteriori. Pelo corto sulla faccia e sulle orecchie. Coda folta.
Colore: fondo bianco con macchie di colore rosso bruno più o meno grandi fino a formare un mantello rosso bruno ininterrotto sul dorso e sui fianchi. È ammesso il mantello striato di bianco così come è ammesso il mantello rosso bruno a strisce. Tollerato il colore giallo bruno. Le macchie carbonate sulla testa sono ricercate. Tollerato un poco di nero sul tronco. Macchie bianche su petto, nuca, piedi, estremità della coda. Lista sulla canna nasale che si prolunga sulla testa e banda attorno al musello.
TAGLIA
Limite inferiore
Maschi:70 cm
Femmine:65 cm
Limite superiore
Maschi:90 cm
Femmine:80 cm
I cani di taglia superiore ai limiti indicati non saranno penalizzati se conservano l'armonia delle forme e si muovono in modo corretto.
DIFETTI
Ogni scarto da quanto sopra deve essere considerato un difetto da penalizzare in funzione della sua gravità
Caratteristiche sessuali troppo poco pronunciate
Aspetto generale mancante di armonia
Rughe marcate in testa e sul collo
Musello troppo corto o troppo lungo
Labbro inferiore lasso che ricade all'esterno
Prognatismo superiore o inferiore ù
Assenza di denti oltre a PM 1
Orecchie attaccate basse
Occhi chiari
Entropion, ectropion
Palpebre cadenti
Dorso insellato o di carpa
Coda arrotolata sul dorso
Groppa concava o convessa
Anteriori storti o fortemente girati all'esterno
Posteriori troppo dritti, a tonneau, vaccini
Andatura scorretta
Pelo arricciato
Pigmentazione incompleta o assente del tartufo, attorno al naso, delle labbra o delle palpebre
Macchie scorrette, ad esempio inclusioni rossobrune nel bianco
Carattere debole, aggressività
DIFETTI ELIMINATORI
Manto completamente bianco o completamente rosso bruno
Colori fuori standard
Occhio blu, occhio gazzuolo
N.B. I maschi devono avere i testicoli di aspetto normale completamente discesi nello scroto.