Il Dalmata è una razza canina di origine balcanica. Appartiene al gruppo dei segugi e cani per pista di sangue. È un cane da compagnia, di taglia media, che ha un caratteristico mantello bianco con macchie nere o marrone di 2-3 cm di diametro sul corpo, più piccole sulla testa e sugli arti.
In base a riferimenti scritti questi cani sono arrivati con le invasioni dei popoli slavi sulle coste sud-orientali e con le carrozze degli zingari nel V secolo dopo Cristo. Più avanti col tempo li troviamo molto più simili a quelli attuali, sulle tele di pittori fiamminghi del XVII secolo in veste di "cacciatori". Questo è il ruolo che il Dalmata del passato ricopriva nell’ambito della società, se ne ha notizia, infatti, in molti scritti e opere pittoriche che li ritraggono sempre in scene di caccia. In questa veste il Dalmata è conosciuto in quasi tutta Europa mentre non si ha traccia di loro nei Balcani ove sembra che vi siano arrivati nei primi anni del 1900 importati dall'Inghilterra. Due sono i dipinti interessanti per comprendere la storia del Dalmata: il primo, opera di un pittore minore genovese del XVII secolo, rappresenta una scena di caccia nella quale sono raffigurati quattro cani diversi fra cui due dalmata, uno dei quali, in braccio ad un bimbo in segno affettuoso tipico della razza; l'altro dipinto è un affresco del XIV secolo che si trova nella Cappella degli Spagnoli a Firenze, dipinto da Andrea Bonaiuti in un ciclo di dipinti che raffigurava il potere ecclesiastico. Il quadro rappresenta un gruppo di frati con una tonaca bianca e nera tessuta di pelle d’ermellino, detta "Dalmatica" ai piedi dei quali sono disposti un gruppo di “cani maculati” del tutto simili a quelli di adesso. Alcuni storici naturalistici vedono in questa strana coincidenza la "chiave" per spiegare il nome di questo cane.
Il Dalmata lega il suo nome ad una delle regioni della ex Jugoslavia e in modo particolare alla Dalmazia, anche se il nome non è strettamente legato a questa regione adriatica. Già nel 1955 la FCI (Federazione Cinologica Internazionale) indicava la Jugoslavia in generale come la terra d’origine; poi, dopo il suo disfacimento, l’indicazione più precisa della Croazia si è avuta solo nel 1994. Comunque il Dalmata appartiene a quelle razze le cui origini sono avvolte nel mistero, malgrado la Croazia si sia prodigata per esibire documentazioni a favore della sua origine autoctona. Moltissimi paesi sono infatti perplessi poiché tracce di Dalmata, o “cani macchiati” simili, erano presenti sin dall’antichità in vari paesi dell’Europa meridionale ed orientale e persino in Italia, senza che questi si siano mai vantati della paternità.C'è anche chi dice che il Dalmata sia di origine francese perché nell'800 accompagnavano le carrozze dei nobili, si racconta anche che provenga dall'Africa e che sia imparentato con l'Alano arlecchino. In una puntata della trasmissione Alle falde del Kilimangiaro fu citata un'ipotesi sull'origine del nome della razza: "Dalmata" perché il suo manto maculato ricordava il leopardo, simbolo del multietnico Regno di Dalmazia.
Uno dei maggiori problemi di salute del Dalmata è la propensione alla sordità congenita. L'8% dei cani di questa razza sono sordi da entrambe le orecchie ed il 22% sono sordi da un orecchio.. La Tiroidite autoimmune è piuttosto frequente in questa razza canina ed affligge il 10.4% dei Dalmati. La displasia dell'anca è invece relativament poco diffusa, colpendo solo il 4,6% di questi cani. I cani di razza Dalmata sono anche predisposti geneticamente alla formazione di calcoli renali, per via di un difetto nel metabolismo dell'acido urico Tutti questi problemi hanno precipitato un crollo della popolazione di Dalmati negli USA: nel 1993 furono registrati 42.816 cani con lo American Kennel Club, mentre nel 2008 solo 983 cani furono registrati.
Questa è indubbiamente una razza antica, ma è tutt’oggi difficile stabilire quali siano i suoi progenitori e quanti secoli fa si sia originata. Esistono raffigurazioni di cani bianchi a macchie nere in molte parti d’Europa, dell’Africa e anche in Asia. Alcuni autori sostengono la teoria che il suo ascendente sia stato il “Bracco del Bengala”, ormai estinto, che fu incrociato con il “Bull terrier” e poi con il “Pointer”. Molti affermano che il progenitore del Dalmata sia lo stesso dell’Alano arlecchino”. L’unico ascendente dichiarato dalla Federazione Internazionale è il “Pointer d’Istria”. Durante le guerre balcaniche del 1912, la razza ha svolto servizi militari come cane messaggero staffetta, in particolare in Dalmazia. La razza si è diffusa via via in tutta Europa. Ha avuto un grandissimo impulso dopo il lungometraggio animato di Walt Disney “la carica dei 101”, che ha reso popolare la razza in tutto il mondo. Ben allevata anche in Italia.
Cane di media taglia, ben proporzionato, forte, abbastanza muscoloso, reattivo e di buona prestanza. Razza dalle linee armoniose e non dai tratti grossolani né pesanti; razza piuttosto elegante e raffinata. Il suo aspetto è simpatico. La caratteristica che la rande unica è il particolare mantello bianco a macchie nere o fegato, ormai nota anche ai più inesperti.
Nonostante l’apparenza possa ingannare, il Dalmata è una razza di notevole resistenza fisica. È un cane molto festoso e gioviale in ogni momento. Piuttosto giocherellone e allegro. Ama molto essere preso in considerazione dal padrone. Cane molto affezionato e fedele. Talvolta dispettoso, ma mai cattivo. Non deve mai presentarsi né pauroso né timido verso coloro che non conosce e neanche verso la famiglia che lo accudisce. Può vivere senza problemi sia in casa che in appartamento, poiché è una razza pulita e abbastanza precisa e attenta. Discretamente intelligente e abbastanza ben addestrabile. È indubbiamente un eccellente compagno di giochi per i bambini e anche per adulti.
ORIGINE: Croazia
UTILIZZO: cane da compagnia e da famiglia; facile da addestrare per varie attività
CLASSIFICAZIONE FCI
Gruppo 6 : segugi e cani per pista di sangue e razze assimilate
Sezione 3 : razze assimilate
Senza prova di lavoro
CENNI STORICI
Ancora oggi, l'origine del Dalmata è oscura e solo ipotetica. Da disegni sulle tombe dei faraoni egiziani delle prime dinastie, che corrispondono a dipinti medievali, si ipotizza che il Dalmata sia un cane vecchio di alcune migliaia di anni. Cronache ecclesiastiche e risalenti al XIV secolo e all'anno 1719 suggeriscono che molto verosimilmente che il Dalmata sia originario dell'area mediterranea orientale e soprattutto le regioni della costa dalmata. Le prime raffigurazioni sono nei quadri di autori italiani del XVI secolo ed in un affresco di Zaostrog (Dalmazia) che può essere datato all'anno 1710. Il disegno e la descrizione di un Dalmata si trovano nell'opera di un certo Thomas Bewick pubblicata nel 1792. Questo autore chiama il cane "Dalmata o Cane del vetturino ". Il primo standard del Dalmata fu redatto nel 1882 ad opera di un inglese di nome Vero Shaw e reso ufficiale nel 1890.
ASPETTO GENERALE
Il Dalmata è un cane armoniosamente proporzionato che si distingue per macchie a forma di moneta (nummulari)che colpiscono l'occhio; è un cane vigoroso, muscoloso e vivace; la silhouette dalle linee pure è simmetrica, il soggetto non è né pesante né grossolano, come si conviene ad un cane che seguiva le carrozze e può dare prova di grande resistenza alle andature vivaci.
PROPORZIONI IMPORTANTI
Rapporto lunghezza del corpo/ altezza al garrese:10/9. Rapporto lunghezza del cranio/canna nasale:1/1
COMPORTAMENTO/CARATTERE
Carattere piacevole e comportamento amichevole, non è né timido né diffidente né nervoso né aggressivo.
TESTA Molto lunga.
REGIONE CRANIALE
Cranio: piatto, e buon larghezza fra le orecchie e ben delineato a livello delle tempie. Solco frontale leggermente pronunciato. Non desiderabili rughe sulla fronte.
Stop: moderato.
REGIONE FACCIALE
Tartufo: sempre nero nei soggetti a macchie nere; in quelli a macchie fegato è sempre marrone.
Musello: lungo e potente; mai affilato. Canna nasale dritta; linee superiore del cranio e della canna nasale parallele.
Labbra: asciutte, ben adattati alle mascelle, non devono mai essere fluttuanti. Ricercata una pigmentazione completa.
Mascelle/denti: mascelle potenti con articolazione a forbice perfetta e regolare. Da ricercare una dentatura completa di 42 denti, conforme alla formula dentaria. Denti ben proporzionati e bianchi.
Occhi: distanziati senza eccesso, di dimensioni medie, rotondi, limpidi e brillanti; dotati di espressione intelligenza e sveglia; colore scuro nei soggetti a macchie nere e di colore variante da bruno chiaro ad ambra in quelli a macchie color fegato. Palpebre ben adattate al globo oculare, completamente nere o molto scure nei soggetti a macchie nere, completamente marrone in quelli a macchie color fegato.
Orecchie: attaccatura piuttosto alta, le orecchie, larghe alla base, sono di grandezza media; portate ben aderenti contro la testa, si assottigliano progressivamente fino alla estremità arrotondata; di tessitura fine, portano numerose macchie ben delineate, di preferenza nummulari.
COLLO
Di buona lunghezza, elegantemente arcuato; si assottiglia verso la testa ed è privo di fanoni.
CORPO
Garrese: ben disegnato.
Dorso: potente, dritto.
Regione lombare: asciutta, muscolosa, leggermente arcuata.
Groppa: molto leggermente inclinata.
Petto: non troppo largo, ma ben disceso fino a livello dei gomiti ed ampio. Sterno visibile di profilo. Costole ben proporzionate, lunghe, ben cinturate, mai piatte né a tonneau né deformate.
Fianchi: stretti; addome nettamente retratto in direzione del rene.
CODA
Rraggiunge approssimativamente la punta del garretto. Attaccatura forte, si assottiglia progressivamente verso l'estremità; mai grossolana; attaccatura non troppo alta né troppo bassa. Portata con una leggera curvatura verso l'alto, ma mai completamente arrotolata. Preferite le macchie nummulari.
ARTI
ARTI ANTERIORI
Perfettamente dritti e forti; ossatura solida e di sezione trasversale circolare.
Spalle: leggermente oblique. Muscolatura asciutta..
Gomiti: ben aderenti al corpo, non girati né all'interno né all'esterno.
Carpi: solidi, leggermente elastici.
ARTI.
ARTI POSTERIORI
ARTI POSTERIORI Rotondi e dotati di muscolatura asciutta; visti da dietro sono diritti e paralleli.
Grassella: ben angolata.
Gamba: forte.
Garretto: solido e sciolto.
PIEDI: rotondi e fermi. Dita ben arcuate (piedi di gatto) con cuscinetti rotondi, duri ed elastici. Unghie nere o bianche nei soggetti a macchie nere, marroni o bianche nei soggetti a macchie marrone
ANDATURE: molto sciolte; movimento unito, potente, ritmico, con lunghe falcate; visti da dietro gli arti si muovono su un piano parallelo all'asse longitudinale del corpo, con gli arti posteriori nella stessa pista di quelli anteriori. Un passo corto o arti che compiano movimenti a falce costituiscono difetto.
MANTO
Pelo: corto, duro aderente, liscio e lucente.
Colore: il colore di fondo è il bianco puro. I cani della varietà a macchie nere portano macchie nummulari nere, quelli della varietà a macchie marrone le ha hanno di colore marrone fegato. Le macchie non devono toccarsi; devono essere rotonde, nettamente disegnate, ripartite regolarmente e con un diametro di 2-3 cm. Le macchie su testa, coda e estremità devono essere più piccole di quelle sul corpo.
TAGLIA
L'armonia generale delle proporzioni è di primaria importanza.
Altezza al garrese
Maschi: da 56 a 61 cm
Femmine: da 54 a 59 cm.
PESI
Maschi: 27-32 kg
Femmine: 24-29 kg
DIFETTI
Ogni scarto da quanto sopra deve essere considerato un difetto da penalizzare in funzione della sua gravità
Macchie bronzine (decolorazione bronzea passeggera delle macchie nere).
DIFETTI ELIMINATORI
Prognatismo superiore o inferiore pronunciato.
Entropion, ectropion.
Occhi blu, vaironi, eterocromi.
Sordità.
Placca nera perioculare (monocolo) od in altra posizione (ma accettata nell'allevamento).
Manto tricolore (presenza contemporanea di macchie marroni e nere nello stesso soggetto).
Macchie di colore tendente a limone o all'arancio.
Soggetti molto paurosi o aggressivi.
N.B. I maschi devono avere i testicoli di aspetto normale completamente discesi nello scroto.
RACCOMANDAZIONI per abbassare la frequenza della sordità nei Dalmati (20-30%).
I soggetti affetti da sordità bilaterale e quelli con occhi blu dovranno essere eliminati dalla riproduzione; in linea di principio non dovrebbero essere ammessi neppure quelli affetti da sordità monolaterale.
I soggetti monocoli (placca nera perioculare) o con placche in altre zone possono esser utilizzati per la riproduzione.
Da preferire soggetti con scroto pigmentato.