Comportamento e Psicologia

L'Etologia applicata agli animali domestici

L'importanza di conoscere il comportamento degli animali per poter avere un corretto approccio con essi

Dottoressa Sara Maffi

Ultimo aggiornamento: 6 Dicembre 2017 | 5 minuti di lettura

L’Etologia è lo studio biologico del comportamento animale.
Il comportamento può essere definito come ciò che un animale fa e come lo fa, l’insieme delle attività direttamente e oggettivamente osservabili nell’individuo.
Tutte quelle azioni e reazioni manifestate in risposta a fattori interni e/o stimoli esterni.
Va posta attenzione sui “fattori interni”, in quanto parlando di comportamento bisogna tenere in considerazione anche la mente animale e tutti i processi mentali che avvengono nel sistema nervoso centrale e che non sono direttamente osservabili (processi cognitivi, emotivi, motivazionali).

Studiare la cognizione animale significa studiare i processi mentali degli animali e in che modo questi processi determinano il comportamento adattativo, ossia studiare come un animale acquisisce, elabora, immagazzina le informazioni e utilizza la conoscenza che ha del proprio ambiente fisico e sociale per agire su di esso (percezione, apprendimento, memoria e processi di decisione).
Uno strumento importante nell’Etologia è l’Etogramma, ovvero la classificazione del repertorio comportamentale delle specie animali.
Ogni specie animale ha dei comportamenti specifici che sono innati, presenti già alla nascita e codificati nel genoma.

Etologia

Nel comportamento in generale entrano però in gioco anche tutti quei comportamenti che vengono appresi dopo la nascita attraverso l'apprendimento (comportamenti appresi).
L’apprendimento è un processo di acquisizione di informazioni caratterizzato da modificazioni durature della capacità di comportarsi di un organismo in seguito a particolari esperienze specifiche.
Attraverso l’apprendimento si ha l’acquisizione di nuove informazioni, conoscenze, risposte, comportamenti, tramite l’interazione con l’ambiente (fisico e sociale).
L’apprendimento determina un cambiamento nel comportamento di un individuo che non sempre è immediatamente osservabile.
Il comportamento viene considerato come il risultato dato dall’interazione tra genetica (comportamenti innati “scritti” nel DNA) e ambiente (comportamenti appresi interagendo con l’ambiente esterno). GENETICA + AMBIENTE = COMPORTAMENTO.
 
Il comportamento degli animali è considerato in continua evoluzione; interagendo con il mondo esterno, dopo la nascita, ogni individuo modifica il suo comportamento.
Studiare l’etologia ci permette di conoscere meglio gli animali: quali sono i loro bioritmi (ritmi di attività e di riposo), i loro sistemi di comunicazione, il loro comportamento sociale e le gerarchie di gruppo, come usano il territorio (territorialità), il temperamento, le variabilità individuali, le loro attitudini, le loro tendenze reattive, i loro sistemi di apprendimento, ecc.

Avere una maggior consapevolezza di tutto questo serve per poter stabilire meglio una relazione con gli animali (rapporto uomo-animale), anche quando si svolgono delle particolari attività con i quadrupedi (sport, lavoro...).
Un fattore molto importante nell’interazione uomo-animale è la comunicazione.
Gli animali non ci parlano nel vero senso del termine, ma sono comunque in grado di comunicare con noi attraverso un loro linguaggio e comportamento. Hanno anch’essi un'intelligenza sociale.

Ad esempio il cane, ormai da tempo fedele compagno dell’uomo, ha acquisito nel tempo abilità sociali e cognitive che gli consentono di interagire e comunicare in modo unico con gli esseri umani. Nella relazione uomo-cane la comunicazione ha un ruolo fondamentale e i cani sono ottimi «etologi».
Il cane ha mantenuto i moduli comportamentali del lupo sviluppando alcune abilità peculiari per comunicare con l’essere umano.
Nella comunicazione entrano in gioco tutti i 5 sensi: vista, udito, tatto, olfatto, gusto.
Ci sono diversi modi per comunicare e diversi segnali di comunicazione che possono essere usati sia tra conspecifici che tra eterospecifici.

Segnali di comunicazione

I segnali di comunicazione possono essere:
  • Visivi: posture, posizioni orecchie/coda, localizzazione nello spazio
  • Acustici: vocalizzazioni
  • Olfattivi: feromoni (molecole prodotte dall’organismo)
  • Tattili: grooming, ecc...
Nell’interazione uomo-animale i segnali di comunicazione sono molto importanti. Ad esempio, l’uomo comunica con il cane con il linguaggio del corpo, anche senza rendersene conto.

Il linguaggio del corpo

Il busto inclinato in avanti viene interpretato come un approccio da dominante, verticale è indice di neutralità, inclinato all’indietro indica sottomissione.
La velocità degli spostamenti: rapidi costituiscono segnale di aggressione, a velocità costante sono interpretati come approccio neutro, a velocità incostante vengono associati ad atteggiamento sottomesso.
La traiettoria: verso la testa è atteggiamento dominante; se l’avvicinamento avviene da dietro è interpretato come approccio da sottomesso.
Se non si pone attenzione ai segnali di comunicazione propri di ogni specie, ci possono essere dei malintesi quando si interagisce con l'animale.
Ad esempio il “mostrare i denti” ha un significato diverso nelle seguenti tre specie:

Mostrare i denti
  • Per l’uomo equivale ad un sorriso
  • Nella scimmia indica paura
  • Nel lupo e nel cane aggressività
L’abbraccio ha un significato diverso nella specie umana e nel cane: per l’uomo è un gesto d’affetto, mentre per il cane è segno di dominanza.
Anche lo sguardo ha importanza e significato sociale: uno “sguardo diretto” indica dominanza/sfida.

La conoscenza dell’Etologia può quindi esserci molto utile quando interagiamo con i nostri animali.
Conoscendo il comportamento degli animali si può interagire in modo più consapevole con essi, mantenendoli in una miglior condizione di benessere, prevenendo errori e possibili incidenti.


BIBLIOGRAFIA
  • Abrantes R., “Il linguaggio del cane”, Editore Olimpia (2008).
  • Casey R., “Paura e stress”, In: Horowitz D.F., Mills D.S., Health S., (eds): “Terapia Comportamentale del cane e del gatto”, UTET, Torino, 177-188 (2004).
  • Houpt K.A., "Il comportamento degli animali domestici” - Ed EMSI, terza edizione. Prima edizione italiana. Roma (2000).
  • Immelmann Klaus and Giorgio P. Panini, “Introduzione all'etologia”, Bollati Boringhieri (1988).
  • Verga Marina and Corrado Carenzi, “Il comportamento degli animali domestici: introduzione allo studio della etologia zootecnica”, Edagricole (1981).

Dott.ssa Sara Maffi 
Laureata in Scienze e Tecnologie delle Produzioni Animali 
Specializzata in Interazione Uomo-Animale
E-mail: sara1988@hotmail.it
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