Salute e Nutrizione

Cane incontinente

Farmaci, fiori di Bach o terapia comportamentale? Il veterinario ci spiega come risolvere il problema dell'incontinenza del cane.

Dottor Alberto Franchi

Ultimo aggiornamento: 10 Agosto 2017 | 3 minuti di lettura

La mia cagnolina, salvata da un rifugio, presenta una paura invincibile verso mio marito: si allontana ad ogni suo tentativo di avvicinamento. La situazione si protrae da più di un anno. Una farmacia mi ha consigliato di somministrare i “fiori di Bach”, ma non ho notato miglioramenti.
Cosa devo fare? Graziella.

La nostra cagnetta, Shih Tzu, era una fattrice presso un allevamento. L’abbiamo comprata a poco prezzo, ma presenta questo comportamento da diversi mesi: si fa la cacca sotto ogni volta che ci avviciniamo e che la prendiamo fra le mani per coccolarla.
Una educatrice ci ha consigliato i “fiori di Bach” e l’avvicinamento forzato utilizzando dei bocconcini.
Purtroppo, però, non c’è stato nessun miglioramento. Loretta.


Questi sono due casi clinici che mi si sono presentati ultimamente. Li presento e li affianco per evidenti analogie.
Le due cagne hanno vissuto i primi tempi della loro vita, per diversi motivi, avulse dalle normali relazioni sociali auspicate per un cane.
Uomini e cani sono pertanto diventati ai loro occhi degli estranei, con potenzialità negative: dei possibili nemici!
La loro vicinanza crea timore, ansia, stress. Lo manifestano con le loro fughe e con l’incontinenza.
Nella terapia comportamentale è quindi necessario prendere atto che non si tratta di soggetti equilibrati e sani, ma di cani con evidenti patologie nevrotiche.

Cane incontinente

Il comportamento che suggerisco di tenere con esse è, per prima cosa, di non forzare i rapporti con il proporre ed imporre la propria presenza, per non peggiorare la sintomatologia e la patologia in atto.
Prescrivo quindi di adottare delle strategie psicologiche in grado di indurre le cagnette ad avere stima, fiducia, quindi affetto verso i membri del gruppo sociale cui ora appartengono (la famiglia ospitante).
Propongo di seguire dei basilari codici di comportamento da tenersi con le cagne al fine di instaurare una coerente disciplina: la “disciplina attenua l’ansia”.
Quindi di procedere attraverso stadi propedeutici (volendo impiegare l’inglese dovrei dire “steps”) allo scopo di abbassare il loro stato di iper-vigilanza fra le pareti domestiche.

Dopo soli sette giorni di terapia comportamentale e senza l’ausilio di farmaci ansiolitici, i due proprietari mi hanno già riferito dei primi progressi. Timidi, ma in grado di motivarli a perseverare nel compito loro affidato dalla mia terapia comportamentale.
Stanno lavorando molto bene con le cagnette ed in famiglia tengono, come suggerito, un atteggiamento coerente, costante e concorde.
Probabilmente arriveremo ad una remissione dei sintomi anche prima dei 3 – 6 mesi prognosticati.

Sostengo, infine, che il ricorso a metodi fideistici, metafisici, trascendenti quali sono le cosiddette terapie alternative, come i fiori di Bach, fa perdere tempo prezioso, non fa ottenere l’effetto auspicato, permette alle patologie nevrotiche di cronicizzarsi e rende più difficoltosa, lunga e costosa la loro reale guarigione.


Dottor Alberto Franchi medico veterinario a Verona
Ambulatorio Veterinario Borgo Venezia - Via Felice Casorati 19 - Verona 
Ambulatorio Veterinario Borgo Trento - Via Vittorio Locchi 32/a - Verona
Telefono 347 9729098
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