Il tartaro sui denti del cane: come toglierlo e come prevenirlo
È importante mantenere sana la bocca del cane valutando periodicamente lo stato di salute dei suoi denti
Buongiorno Dottore, da pochi mesi è stato tolto il tartaro al mio cane, con gli ultrasuoni. Ho pagato una bella cifra ma già il problema si ripresenta, con cattivi odori, gengive arrossate, masticazione dolorosa. Cosa devo fare?
È frequente soprattutto nei cani di
piccola taglia, alimentati prevalentemente con
cibi molto morbidi, l’accumulo di ingenti depositi di
tartaro.
Anche il
malposizionamento dentario è una concausa predisponente: per questo motivo è raccomandata una
visita odontoiatrica a tutti i giovani cani, intorno ai sei mesi di
età.
Il tartaro dentario di deposita soprattutto sulla superficie esterna
(
vestibolare) dei denti dell’arcata superiore ed in quella interna (
linguale) di quelli dell’arcata inferiore. Sopra la gengiva e sotto, con proliferazione batterica, suppurazione, infiammazione, retrazione gengivale e alveolare, necrosi delle strutture che fissano il dente all’alveolo.
Il tutto con esiti apocalittici per l’olfatto dei proprietari e con sviluppo di patologie non solo dentarie per il cane.
La parodontopatia è l’affezione più frequente e più grave dei denti dei cani.
Comporta
dolore,
infezione ed
infiammazione della gengiva e dell’alveolo, talvolta
gengivite e
stomatite generalizzata, difficoltà od impossibilità ad una corretta prensione dell’alimento e masticazione, ingestione di grandi quantità di
germi patogeni, infine
caduta del dente interessato.
Dato che la
prevenzione è il solo fattore veramente in grado di mantenere efficiente e sana la bocca del cane, suggerisco di verificare periodicamente lo stato di salute della bocca del proprio animale ed al contempo di prevenire l’accumulo di
placca batterica e di
tartaro ricorrendo alla somministrazione di
cibi secchi e fibrosi.
È fondamentale, inoltre, portare a
periodiche visite odontoiatriche il cane per valutare lo stato di salute dei suoi denti ricorrendo, qualora ritenuto necessario, all’asportazione dei depositi evidenziati (
detartraggio).
Per quanto riguarda la corretta
asportazione del tartaro, voglio evidenziare che mentre
l’ablatore ad ultrasuoni è utile per una veloce asportazione del tartaro sopragengivale, è invece indispensabile ricorrere ad una meticolosa e paziente asportazione della parte sottogengivale con gli strumenti odontoiatrici adatti alla pulizia delle
tasche gengivali formatesi.
Per rallentare il nuovo apposizionamento di placca e conseguente tartaro sulle superfici appena trattate non è da tralasciare
la lucidatura finale delle corone dentarie, dei colletti e delle porzioni di radici eventualmente esposte, utilizzando idonee
paste abrasive di uso odontoiatrico.
Personalmente accompagno ogni intervento di ablazione con la somministrazione di
antibiotici e, nei casi più gravi, con la disinfezione quotidiana con
colluttori antibatterici.
Dottor Alberto Franchi medico veterinario a Verona
Ambulatorio Veterinario Borgo Venezia - Via Felice Casorati 19 - Verona
Ambulatorio Veterinario Borgo Trento - Via Vittorio Locchi 32/a - Verona
Telefono 347 9729098
e-mail vetverona@gmail.com
www.veterinarioaverona.it