Salute e Nutrizione

L'alimentazione del gatto

I consigli del veterinario per alimentare correttamente il gatto

Dottor Alberto Franchi

Ultimo aggiornamento: 6 Ottobre 2017 | 2 minuti di lettura

Buongiorno Dottore, vorrei sapere qual'è l’alimentazione più idonea per una gattina di due mesi circa. La ringrazio e cordialmente la saluto.

Questa domanda così semplice racchiude l’essenza della corretta gestione di un animale di casa. Da 26 anni nei miei ambulatori riferisco che per allevare nel modo migliore un animale è necessario richiedere ed ottenere informazioni corrette su: alimentazione, igiene, comportamento.
La mia risposta non può che essere per sommi capi, dato che in caso contrario invaderei tutte le pagine di questo sito.

Il gatto è un animale che in natura si ciba frequentemente di piccoli pasti (quando cattura una preda). È un cacciatore solitario, prevalentemente notturno.
Un gattino di due mesi ha un fabbisogno energetico molto elevato: accrescimento corporeo e attività motoria frenetica ed incessante.
È consigliabile pertanto proporre al micio piccoli pasti, riproposti nelle 24 ore.

Da un punto di vista comportamentale consiglio di lasciare la ciotola a disposizione per 10 minuti e poi ritrarla. Il gattino si abituerà ad essere riconoscente verso chi lo nutre: è il primo passo per raggiungere la deferenza.

Alimentazione del gatto

L’alimento che preferisco è il secco (croccantini). Non si altera una volta somministrato, non risente di errori termici nella somministrazione, non “impasta” i denti e le gengive, pertanto allontana il problema della parodontosi.
L’alimentazione domestica (con cibi della nostra dispensa) non è da scartare a priori: ma richiede una corretta informazione da parte di un veterinario nutrizionista e implica una certa disponibilità di tempo per la preparazione.
Consiglio di giocare con l’animale piuttosto di passare ore a cucinare per lui.

Il gattino deve abituarsi a ricevere l’alimento solo nella propria ciotola, nello stesso posto, ad orari regolari: senza elemosinare cibo dalla tavola, dalle mani del proprietario e senza porsi miagolando dinnanzi al cassetto dei croccantini, facendone pressante richiesta.
Dal punto di vista comportamentale è infatti rilevante che il micio non si abitui a richiedere il cibo (e ad ottenerlo a seguito della pressante richiesta), ma lo attenda rilassato quando il proprietario decide di porgerlo.


Dottor Alberto Franchi medico veterinario a Verona
Ambulatorio Veterinario Borgo Venezia - Via Felice Casorati 19 - Verona 
Ambulatorio Veterinario Borgo Trento - Via Vittorio Locchi 32/a - Verona
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