Siamo Angelo e Michela, i bipedi della Tribù, vogliamo raccontarvi la nostra storia e come tutto ha avuto inizio. Correva l’anno 1991, Angelo e Michela erano a Roma, in via Condotti più precisamente; all'improvviso girato l’angolo si trovarono davanti un Bulldog Inglese, Benito, ancora ne ricordiamo il nome, un maschio possente, con una grande toppa marrone sull'occhio destro. Quel giorno Michela disse: se mai avrò un cane sarà un Bulldog Inglese!
Iniziammo a documentarci sulla razza, le patologie, il carattere, gli allevatori, scoprendo che dietro quell'armatura, quel fisico da lottatori di sumo, si nascondeva un atletico (o quasi…) compagno giocherellone.
Il 23 dicembre 2001 per noi è una data speciale, quel giorno la nostra vita è cambiata, si è arricchita, quel giorno è arrivato un angelo è arrivata la nostra Olga (Boatswain Wash). Quella sera Michela rientrò a casa dopo 11 ore di lavoro, con un unico pensiero: divano, televisione e copertina, invece aprendo la porta trovò in mezzo alla cucina una palla di grasso bianca, anzi rosa, che la guardava andandole incontro in modo buffo. Michela andò su tutte le furie e le uniche parole che riuscì a pronunciare (rivolgendosi ad Angelo) furono: “fai immediatamente uscire questo cane da casa mia. Non voglio cani io!” Dopo neanche mezzora era sul divano che giocava con lei, era fantastica!!
Da allora tutta la nostra vita è cambiata, sono cambiate le nostre abitudini, i nostri hobbies, ci siamo adeguati alle sue necessità e così è nata la passione.
Sono iniziate le prime Expo, le prime vittorie, le prime sconfitte, i primi titoli importanti, la prima cucciolata. Quanta paura, quante emozioni, e quanta strada fatta da allora!
Altra conferma della magnificenza del bulldog l’abbiamo avuta alla nascita dei nostri figli, Amelia ed Enrico. La Tribù si era allargata e non avevamo soltanto Olga, c’era Eddy, c’erano le figlie di Olga, Mina e Snorky, c’era la Isabel…ricordiamo il giorno in cui Michela tornò dall’ospedale con mille dubbi e timori… aveva questo grande peso di far conoscere la sua cucciola Amelia alle bambine a quattro zampe e dentro di lei sapeva che non l’avrebbero delusa. Quando Olga ha visto Amelia è stato amore a prima vista, erano entrambe nel letto, Olga si è avvicinata, l’ha annusata, ha guardato Michela ed ha fatto una cosa incredibile, si è sdraiata vicino alla sua testa e piano piano si è appoggiata a lei come quando allattava i suoi cuccioli, è stato incredibile, loro sono incredibili. Le nostre preoccupazioni sono svanite, è stato tutto molto naturale e la Tribù è diventata il primo compagno di giochi dei bambini.
La famiglia è cresciuta insieme all'allevamento e questo ha voluto dire molti sacrifici e sforzi, ma le conferme avute in seguito alle vittorie conseguite, ci hanno la forza di andare avanti, ci hanno fatto capire che nonostante tutto avevamo intrapreso la strada giusta.
Oggi siamo felici e migliori, perché abbiamo avuto la possibilità di accogliere nella nostra vita degli esseri eccezionali, coloro che con uno sguardo sanno comunicarti mille parole, che se dicono di raggiungere un’obiettivo, nessuno li può fermare, che riescono a essere dei pagliacci, dei muli, delle guardie del corpo al tempo stesso. Loro sono tutto questo: ti conquistano il cuore e ti rubano l’anima!
In tutto ciò c’è mia sorella Enrica, la Zia della Tribù, anche lei ormai contagiata dalla “bulldogghite”, al punto di convivere con quattro di loro. La ringraziamo perché è sempre stata presente fin dal primo giorno.
Nel frattempo l’interesse per la cinofilia l’ha portata a percorrere la strada dell’educatore cinofilo, frequentando la scuola SIUA e fondando l’A.S.D. La Compagnia delle Canaglie. La ringraziamo per i preziosi consigli e per la collaborazione con la nostra tribù. La ringraziamo perché è sempre disponibile per coloro che pensano di non essere in grado di educare il proprio bullo. In queste righe speriamo di essere riusciti a trasmettere l’amore che mettiamo in questa avventura, ma sappiate che il BULLDOG se lo merita tutto.
Loro sono una gioia, sempre felici, dove sei tu sono loro. Solo chi gli ha, o li ha posseduti può capire che personaggi sono. Certamente non sono perfetti, ma forse proprio questo gli rende unici ed inimitabili.
Il bulldog lo dobbiamo vivere così, come imperfetto, perché lui va preso per come è…senza tanti ma e tanti se.
Avete mai visto un cane alto dietro e basso davanti? Avete mai visto un bulldog uguale all’altro? Ne avete mai visto uno reattivo e non riflessivo? Vogliamo parlare del suo movimento? Niente a che vedere con quello di un qualunque cane!
Con questo dovete capire che il Bulldog non è un cane e neppure ha l’ambizione di assomigliargli! Lui è semplicemente un BULLDOG ecco perchè da noi mai lo sentirete chiamare diversamente.
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