Il Mastiff o Mastino inglese è una razza di cane molossoide di tipo Mastino. Di lui il cinologo inglese Edwards, nella sua opera Cynographia Britannica (Londra, 1800), scrisse "...il Leone sta al Gatto come il Mastiff sta al Cane...". Il nome deriva probabilmente dall'antico termine sassone "Masty" = "Potente".
Pare che la razza fosse presente sulle isole britanniche sin dal VI secolo a.C. Di certo questi cani vennero incontrati dai legionari durante la conquista, i celebri Pugnaces Britanniae, impiegati come temibili ausiliari in battaglia, ma anche nella caccia alla grossa selvaggina, vennero poi portati sino a Roma a combattere nei circhi, ed apprezzati al punto da incaricare un ufficiale apposito Procurator Cynegii al loro reperimento.
È stato considerato sin dal Medioevo il cane della nobiltà, custode di castelli e guardia del corpo di cavalieri e feudatari nella vita quotidiana come in guerra: è celebre l'episodio del cavaliere, sir Peirs Leigh, che nel corso della battaglia d'Agincour, nel 1415, caduto a terra gravemente ferito, venne protetto per molte ore, fino all'arrivo dei soccorsi, dalla sua femmina di mastiff. Da questa femmina la tradizione fa discendere l'intera stirpe dei mastini del castello Lyme Hall, una continuità genetica registrata fino al XIX secolo. Incrociato con l'antico Bulldog verso la metà dell'800 ha dato origine al Bullmastiff. L'allevamento moderno, come per la maggior parte delle razze di taglia gigante, ha dovuto ripartire con notevoli sforzi a partire dai pochi esemplari sopravvissuti al 2° conflitto mondiale.
Costruzione potente, con cranio massiccio e testa piuttosto quadrata, con labbra pendenti e media giogaia, torace ampio e ben disceso, trasmette un'idea di potenza. Lo standard di razza non specifica le dimensioni, ma la media è tra i 70 e gli 85 cm di altezza, per 80/90 kg di peso, anche se non sono rari gli esemplari più grossi. Oggigiorno è ben allevato in Italia anche se poco diffuso, e non è raro osservare esemplari maschi di 120 kg perfettamente armonici e in piena forma. Il Guinness dei primati attribuisce ad un Mastiff di nome Zorba il record di cane più grosso del mondo (155 kg). Il pelo è corto, di colore fulvo (nelle tonalità albicocca o argento), con o senza tigrature. Sempre presente il nero su muso, orecchie e intorno agli occhi.
Il mastiff racchiude in sé doti di eleganza, potenza, dignità e coraggio. Di temperamento calmo e leale, devoto al proprietario, è un eccellente guardiano. Ottimo compagno per tutta la famiglia, se ha spazio sufficiente per sgranchirsi, si adatta bene a vivere in casa, tollerando in modo eccellente le "angherie" dei bambini. La docilità è una delle sue migliori caratteristiche, ma la potenza che racchiude ne rende necessaria una buona educazione, improntata sul rispetto reciproco piuttosto che sulla dominanza. Non è certamente un cane da relegare in giardino, il suo bisogno di spazio è superato dalla sua necessità di vigilare sulla famiglia. Abbaia assai poco, è un guardiano sornione e tranquillo, che avverte prima di passare alle vie di fatto, alle quali ricorre solo se costretto. In questo caso si trasforma in un bulldozer inarrestabile che può facilmente uccidere un uomo.
La notevole mole richiede alcune attenzioni particolari a patologie quali la Displasia e la Torsione gastrica. È predisposto a possibili problemi cardiaci, obesità, allergie, ipotiroidismo, entropio e atrofia della retina.
Il Mastiff (Mastino inglese), come tutti i cani di tipo molossoide, ha origini molto antiche. Discende dai leggendari molossi che affrontarono Cesare nel 55 a.C., quando le sue legioni invasero le Isole britanniche. Erano cani di dimensioni eccezionali tanto da essere chiamati “cani leoni”. Era il diretto discendente dei Mastini assiro-babilonesi, che furono portati in Inghilterra dai commerciati Fenici 500 anni prima dell’invasione da parte di Roma. Dopo aver conquistato la Britannia, i Romani portarono con sé questi impressionanti cani inglesi e li chiamarono “pugnaces britannici” che impegnarono all’interno delle arene nei più spettacolari combattimenti contro belve, tori e anche uomini. Il Mastiff è un diretto discendente di tali cani da combattimento. Razza molto diffusa e molto apprezzata. La razza ha rischiato più volte l’estinzione ma è stata sempre recuperata per un difficile lavoro di consanguineità e questo aspetto ha portato ad una certa debolezza genetica nella razza, come in altre razze di tipo molossoide.
Cane di taglia gigante. È uno dei più grandi molossi. Alcuni autori hanno scritto che questa razza, insieme al “Mastino Napoletano”, è la razza che ricorda più di tutte l’antico molosso di Roma. Ha la caratteristica fisionomia che incute rispetto. La testa è imponente e quadrata. Il corpo è massiccio e molto vigoroso. L’ossatura è molto forte. Possiede pelle in abbondanza.
Il Mastiff è un eccellente cane da guardia. È un cane che ama e difende tutti i membri della famiglia che ne ha cura. Non è mai inutilmente mordace. Cane tranquillo, pacato. Non accetta gerarchie. Molto affezionato alle persone che considera amiche. Cane poco longevo. Le sue notevoli dimensioni suggeriscono di tenerlo in giardino, ma bisogna ricordare che ha un bisogno vitale di compagnia umana. Per quanto riguarda la salute, da adulto non dà molti problemi, ma bisogna stare attenti durante la crescita.
ORIGINE: Gran Bretagna
UTILIZZO: cane da guardia e di sorveglianza
ASPETTO GENERALE: Vista da qualsiasi angolo, la testa nel suo contorno generale appare ben squadrata. La larghezza è un punto molto ricercato. La larghezza del cranio è uguale a due terzi della lunghezza totale della testa. Il corpo è massiccio; largo, alto, lungo, costruito in forza; gli arti sono bene separati e in appiombo. La muscolatura è disegnata nettamente. La taglia è un punto molto ricercato se va accoppiata alla qualità della costituzione. Altezza e sostanza sono importanti se sono armoniosamente combinate.
CARATTERISTICHE: grande, massiccio, potente, armonioso, ben costruito. Combinazione di nobiltà e di coraggio.
TEMPERAMENTO: calmo, affettuoso verso i suoi padroni ma buon guardiano.
TESTA e REGIONE CRANIALE: il cranio è largo fra le orecchie. La fronte piatta. Si formano rughe quando il cane presta attenzione. Le arcate sopracciliari sono leggermente elevate. I muscoli temporali e zigomatici sono ben sviluppati. Il profilo trasversale del cranio descrive una curva schiacciata. A partire da una mediana fra gli occhi, una depressione risale al centro della fronte e si prolunga fino a metà del cranio, seguendo l'asse sagittale. Il muso è corto, largo fra gli occhi. Rimane pressoché sempre largo uguale fino all'estremità del naso. Il muso è troncato, cioè squadrato, con la faccia anteriore che forma un angolo retto con il linea superiore della canna nasale; è molto alto dal bordo superiore alla mandibola. La mandibola è larga fino alla estremità. Il naso è largo e, visto di fronte, mostra narici leggermente aperte; visto di profilo è piatto, non appuntito nè retratto. Le labbra divergono formando un angolo ottuso con il setto nasale. Sono leggermente pendenti in modo da offrire un profilo squadrato. Lunghezza del muso uguale a un terzo della lunghezza totale della testa. La circonferenza del muso, misurata a metà distanza degli occhi dal tartufo, rappresenta i tre quinti di quella della testa, misurata davanti alle orecchie.
OCCHI: piccoli, distanti fra loro almeno due volte la lunghezza dell'apertura palpebrale fra le commessure interne degli occhi. Stop ben marcato ma non troppo improvviso. Occhi color nocciola, il più scuri possibile. Congiuntive non visibili.
ORECCHIE: piccole, fini al tocco, ben separate le une dalle altre, attaccate alla sommità dei lati del cranio, così da prolungarne la linea superiore trasversale. A riposo, sono piatte contro le guance.
MASCELLE: canini sani, potenti e ben separati. Gli incisivi sono a forbice, con gli incisivi inferiori davanti ai superiori, ma mai al punto di essere visibili a bocca chiusa.
COLLO: profilo leggermente incurvato, lunghezza media, molto muscoloso. La sua circonferenza è inferiore di circa 2 - 5 centimetri rispetto a quella della testa misurata davanti alle orecchie.
AVANTRENO: spalla e braccio sono leggermente obliqui, potenti e muscolosi. Avambracci dritti, forti e ben separati. Ossatura forte. Gomiti lungo l'asse del corpo. Cannoni metacarpiani in appiombo.
CORPO: petto largo, alto e ben disceso nella regione sternale. Costole ben cinturate e ben arrotondate. Le costole fluttuanti sono lunghe e ben sviluppate verso la parte posteriore del torace. Il perimetro del torace è superiore di un terzo alla altezza al garrese. Dorso e lombi larghi e muscolosi. Regione lombare piatta e molto larga nella femmina, leggermente rialzato nel maschio. Fianchi molto discesi.
RETROTRENO: molto largo e muscoloso; grande, bene sviluppate, garretti accostati, ben separati e con gli stessi appiombi in stazionamento e in marcia.
PIEDI: grandi e rotondi. Dita bene arrotondate. Unghie nere.
CODA: attaccata alta; discende fino ai garretti o un poco più in basso; larga all' attaccatura si appuntisce verso l'estremità. Pende in riposo ma in azione forma una curva, poiché l'estremità si rialza; tuttavia non è mai portato sul dorso.
ANDATURE - MOVIMENTI: movimento possente con estensione facile degli arti.
PELO: corto e ben coricato sul corpo ma non troppo fine sulle spalle, il collo e il dorso.
COLORE: fulvo albicocca, fulvo argentato, fulvo screziato. In tutti casi, il muso, le orecchie e il tartufo devono essere neri e gli occhi sono circondati di nero che si estende verso l'alto nella regione fra le orbite.
DIFETTI
Ogni scarto da quanto sopra deve essere considerato un difetto da penalizzare in funzione della sua gravità
N.B. I maschi devono avere i testicoli di aspetto normale completamente discesi nello scroto.